Commento a cura di Suor Cristiana Scandura
Sabato della XXVII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Gl 4,12-21 Sal 96 Lc 11,27-28
«Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!» (Lc 11,27). Davanti all’esclamazione di una donna presente in mezzo alla folla, che intende esaltare il grembo che lo ha portato e il seno che lo ha allattato, Gesù coglie l’occasione per allargare la beatitudine a tutti coloro che ascoltano la Parola e vivono di conseguenza. “Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»” (Lc 11,28).
Cosa significa ciò? Gesù non sta sminuendo il ruolo di Maria Sua Madre, ma lo sta illuminando nella prospettiva giusta. Ella non è beata solo perché lo ha accolto nel grembo e lo ha nutrito quando era piccolo, ma è beata perché ha saputo ascoltare la parola di Dio e viverla.
Gesù mostra la vera grandezza di Maria, aprendo così anche a ciascuno di noi la possibilità di quella beatitudine che nasce dalla Parola accolta e messa in pratica. La Vergine Maria è stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli perché, nella sua condizione concreta di vita, ella aderì totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio.
Nel Vangelo odierno, Gesù afferma che è possibile raggiungere la stessa beatitudine di Maria e condividere lo stesso suo destino. È possibile a chiunque ascolta la parola di Dio e agisce di conseguenza. Il nostro rapporto con Dio dipende dall’incremento della nostra familiarità con la divina Parola che è la “Lettera d’amore” che Dio ha scritto per noi.
