L’arcivescovo Giovanni Accolla, insieme al vescovo ausiliare, ha incontrato i giornalisti e gli operatori della comunicazione.
Dopo il saluto rivolto dal direttore dell’ufficio diocesano comunicazioni sociali, che ha voluto mettere in evidenza non solo l’importanza del messaggio che il pastore dell’arcidiocesi rivolge alla comunità diocesana e alla città
attraverso gli organi di informazione, ma particolarmente l’opportunità di incontro e dialogo tra l’arcivescovo e gli operatori della comunicazione.
Nel prendere la parola, mons. Accolla ha voluto concentrare l’attenzione su alcune parole chiave: accompagnamento, comunione, servizio, offerta, rinascita. Questa è la consegna che il pastore fa ai cittadini, un dono prezioso – ha detto – che permette a ognuno di mettersi in sintonia con sorelle e fratelli, soprattutto se sofferenti nel corpo e nello spirito, afflitti dal male della solitudine o dell’egoismo che non permette di essere costruttori di bene.
Ha, quindi, ulteriormente voluto richiamare la tragica vicenda di Sara, esortando l’intera comunità ecclesiale e civile a non permettere che il dolore e l’efferatezza del gesto, che ha arrecato una ferita al cuore della città, offuschi la bellezza di quanti, e sono in tanti nella città dello Stretto, conoscono il linguaggio della carità e dell’altruismo.
Quindi, nel dialogo personale, ha incontrato i singoli giornalisti, risposto alle loro domande e rilasciato interviste.