di Rachele Gerace – Una gustosissima torta panna e nocciola, un fascio di tulipani bianchi e rossi e una lettera scritta con il cuore: è questo l’augurio delle clarisse del Monastero di Montevergine a madre Maria Agnese Pavone, badessa delle religiose figlie di Santa Chiara, per il suo 70mo compleanno, festeggiato ieri. E’ stato un giorno di festa semplice per loro, che sulla scia degli insegnamenti di Santa Eustochia Calafato fondatrice dell’unica realtà di clausura presente nel territorio diocesano, hanno imparato la gioia vera ed essenziale custodita nelle piccole cose di ogni giorno, dal buongiorno appena sveglie, alla condivisione della preghiera, della vita contemplativa e degli impegni domestici.
E se la parola “clausura” indica uno spazio fisico circoscritto nel quale vivono alcuni ordini religiosi, a confermare la grande apertura del cuore e la profonda spiritualità di queste donne che sono “nel mondo e del mondo”, è la storia vocazionale di madre Agnese, originaria di San Pier Niceto. Sin da piccola ha conosciuto il valore della prossimità prendendosi cura non solo dei fratelli e della sorella, ma di quanti in paese avessero bisogno di un aiuto materiale o anche solo di una parola gentile; cresciuta in una famiglia numerosa, nel tempo libero dallo studio Agnese amava andare in campagna e ricamare. Con la preghiera ha sempre avuto un rapporto intimo, se inizialmente pensava di diventare missionaria, durante un viaggio a Lourdes sentì di voler essere “tutta di Gesù in clausura”.
La commovente lettera che la vicaria suor Chiara Letizia e le altre consorelle hanno scritto, racchiude tutta la riconoscenza e il bene nutrito per questa grande donna: “Cara madre nostra 70 anni sono dono, grazia, cadute, fatiche, gioie, racchiuse nel soffio della vita che diventano sinfonia d’amore. Le fragilità come la positività, ci fanno correre nel cammino di santità che ci permettono di trasformare la nostra esistenza interna ed esterna e renderla luce per gli altri. Grazie cara madre per quello che sei per noi, grazie del tuo amore per tutte e ciascuna, ti amiamo tanto: l’amore è la chiave di lettura dell’esistenza umana che permette in forza del battesimo di vivere e gioire anche quando le prove hanno bussato al cuore. La vita donata a Gesù nel tuo Sì continuo di amore e abnegazione prima in famiglia e poi in comunità – anche se non c’è un prima o un dopo – diventa amore circolare”.
(fonte: gazzettadelsud.it – Rachele Gerace)