Nel caldo pomeriggio del 15 dicembre si è tenuto uno degli incontri del percorso di aggiornamento/formazione rivolto agli insegnanti di religione cattolica della diocesi di Monreale, programmato dall’Ufficio Irc della Diocesi di Monreale per l’anno scolastico in corso, autorizzato nei mesi scorsi da quello che oggi viene denominato Ministero dell’Istruzione e del Merito. Titolo dell’Incontro: “La tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, a cura del prof. Andrea Sollena, direttore del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Sede dell’incontro è stato l’Istituto Comprensivo Statale “Riccobono” di S. Giuseppe Jato.
Fondamentale la presenza del vescovo di Monreale, Mons. Gualtiero Isacchi; del dirigente scolastico reggente l’Istituto ospitante, la prof.ssa Lucia La Fata; del direttore dell’Ufficio IRC don Carmelo Migliore e del suo segretario prof. Luigi Vangelista.
Dopo una presentazione calorosa e accogliente della prof.ssa La Fata, ha preso la parola il direttore dell’Ufficio IRC, il quale ha espresso sentimenti di gratitudine per tutti i presenti, mostrando emozioni forti per il paese in cui si è tenuto l’incontro, centro della Diocesi di Monreale e teatro dei tragici accadimenti legati alla figura del piccolo Giuseppe Di Matteo, barbaramente ucciso nel 1996 come ritorsione nei confronti del padre, il collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, episodio che ha profondamente segnato la storia della nostra Chiesa diocesana. Per questo motivo, il Direttore ha voluto donare un alberello di ulivo, da lui definito “Albero della vita”, da piantumare nel giardino dell’Istituto, per ricordare la sofferenza di Giuseppe Di Matteo e di tutte le altre vittime di abusi da parte di adulti irresponsabili.
Dopo questo momento di riflessione, ha preso la parola il relatore prof. Andrea Sollena che, a partire dalla lettura della testimonianza che una donna ha reso nel 2019, abusata da un sacerdote fin dalla tenera età di 11 anni, ha inteso illustrare gli obiettivi dell’Ufficio diocesano di cui è direttore, oltre che del documento della Cei da cui trae origine tale servizio, dal titolo: “Linee Guida per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili”. Così facendo, il relatore ha veicolato il pensiero di Papa Francesco e dei pontefici precedenti, secondo i quali “senza la voce delle vittime si rischia di fare solo teoria”. Il prof. Sollena ha puntualizzato che la piaga dell’abuso sui minori è sempre esistita in qualsiasi contesto sociale, anche se nella Chiesa è venuta fuori nel 2002, suscitando lo scandalo di Boston legato al cardinale Law. Da allora, tutti i papi hanno sostenuto che la Chiesa non può compiere passi avanti nel cammino di evangelizzazione se questo problema non viene affrontato. Viene citato a tal proposito S. Giovanni Paolo II, il quale parlava di un venerdì santo di purificazione della Chiesa. Affermando con vigore che l’abuso non esisterebbe se l’adulto sapesse stare nel suo ruolo, il relatore ha elencato i vari tipi di abuso rintracciabili nel documento della Cei. Ha anche sottolineato che tali abusi non recano solo il danno del momento ma, citando don Fortunato Di Noto, ha spiegato che molto spesso si tratta di un omicidio psicologico. Il prof. Sollena ha inoltre ricordato che esiste un Magistero delle vittime, e che la Chiesa è dalla parte di chi è stato abusato, sempre, senza se e senza ma; e che perfino la stampa è stata ringraziata da Papa Francesco per aver fatto emergere il problema.
Nelle ultime battute della sua chiarissima conferenza, il relatore ha rimarcato l’importanza dell’ascolto e della competenza comunicativa in coloro che si occupano di casi di abuso, poiché esistono parole che uccidono e che possono essere abusanti quanto il male che le vittime hanno già subìto. Accompagnare le vittime e istaurare con loro rapporti sani, può essere “sanante”; per questo occorre una formazione permanente alla relazione. A tal proposito è stato citato il Decalogo delle buone relazioni.
Dopo la lezione del prof. Sollena, ha preso nuovamente la parola don Carmelo Migliore, ribadendo l’importanza dell’ascolto e sottolineando anche la capacità di osservazione, poiché “l’essenziale è invisibile agli occhi” e, specialmente i docenti di religione cattolica, sono deputati a tenere uno sguardo disponibile a guardare oltre il visibile. Il direttore, infine, ha auspicato l’istituzione di una giornata diocesana per le vittime degli abusi.
Mons. Gualtiero Isacchi, infine, ha esortato i presenti a essere testimoni della Parola nella propria vita, citando il Prologo del Vangelo di Giovanni e sottolineando che l’ascolto della Parola non può essere solo un fatto intellettuale, ma deve andare oltre: Parola e relazione devono essere elementi fondamentali per fare esperienza di Dio.
Alla fine dell’incontro il segretario, prof. Luigi Vangelista, a nome dell’ufficio IRC e di tutti i presenti, ha offerto al vescovo un dono per celebrare il primo incontro del Pastore con gli insegnanti di religione: un camice in puro lino ricamato ad intaglio. Inoltre, nella stessa occasione, è stato dato un riconoscimento simbolico, sotto forma di targa ricordo, alle docenti di religione che sono andate in pensione quest’anno.
(Fonte GiornottoMonreale)