• 14 Luglio 2025 7:52

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Operai coraggiosi e credibili, costruttori di Fraternità

Commento di Fra Giuseppe Maggiore

XIV domenica del Tempo Ordinario

Letture: Is 66,10-14   Sal 65   Gal 6,14-18   Lc 10,1-12.17-20

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Gesu-2-300x224 Operai coraggiosi e credibili, costruttori di FraternitàNon è una pagina di Vangelo per suore, preti e frati, ma Gesú sta parlando ad ogni uomo e donna di ogni angolo della terra. Siamo chiamati tutti ad essere operai di Dio: portatori di speranza e di pace. Tutti ma proprio tutti siamo chiamati ad andare da tutti, ovunque, ad alzare la voce del Vangelo, a osare in questo tempo in cui siamo travolti dall’odio e dalla violenza. Dove si parla di riarmo, di difesa e di muri, invece di parlare di accoglienza, di perdono, di dialogo e confronto, di disarmo e di abnegazione, per gettare le fondamenta per una civiltà dell’amore, una civiltà che senta forte il bisogno di Fraternità. Costruire il Regno di Dio, partendo da noi.

Possiamo dire anche che la bandiera europea ha il colore del manto della Madonna e che le dodici stelle rappresentano le dodici tribù di Israele (cosa non vera), ma chiediamoci se siamo davvero cristiani, se siamo seguaci di Cristo. Di quel Cristo che accoglieva tutti, ma senza alcuna discriminazione. Chiediamoci se siamo seguaci di una religione che non ha nulla a che vedere con il Vangelo e quindi con Cristo, o veramente incarniamo la Parola e la viviamo nel nostro quotidiano

Gesu-300x240 Operai coraggiosi e credibili, costruttori di FraternitàCome scriveva tempo fa il cardinal Ravasi: è il pensiero cristiano ad essere in minoranza, non il cristianesimo. Non è il cristianesimo ad essere in crisi, ma i contenuti del Vangelo. Il cristianesimo in occidente non parla piú di Dio, di quel Dio che si china sugli scartati e ama le pecore perdute.

Ecco l’urgenza di andare a due a due, in fraternità. È la comunità che invia discepoli credibili per proporre a tutti il cambiamento di vita. Siamo noi quei settantadue inviati. Tutti. Laici, frati, donne e uomini; ma siamo capaci di dire Dio? Di dire pace? In casa mia, nel lavoro, con i miei amici o in famiglia, nelle associazioni?

Gesu-3-245x300 Operai coraggiosi e credibili, costruttori di FraternitàMa gli operai sono pochi… forse abbiamo capito male. Non è il numero il problema, la vera domanda è se noi lavoriamo a questa abbiamo il fuoco dentro, il fuoco dello Spirito Santo che ci spinge ad uscire dalle strutture murarie e mentali, ad avere il coraggio di fare puzza di pecore e non di incenso o naftalina di sacrestia. Quanti fra noi, davvero, hanno il fuoco del coraggio di raccontare Cristo, di viverlo? Di renderlo presente e accessibile? Quanti fra noi hanno fatto delle parole del Vangelo il proprio stile di vita sì da essere credibili e creduti? Non importa il numero, non piangiamo se le chiese sono vuote, perché è anche colpa nostra… di tutti, ma è ora di andare di prendere il largo di alzare lo sguardo e non perdere tempo. Come andare? Senza nulla perché la provvidenza non abbandona chi ama Dio e lo annuncia con coraggio per le strade della propria città. Attenzione non siamo noi a salvare il mondo (è già salvo ma non lo sa) ma vivere da salvati. Non fare moralismo da quattro soldi, ma  parlare con la nostra vita. Noi non dobbiamo convertire nessuno: è Dio che converte, è lui che abita i cuori. Noi abbiamo il compito di preparargli la strada. Di portare la pace disarmata e disarmante, così come suggerisce Papa Leone. Siamo chiamati ad essere persone tolleranti, e costruttori di fraternità pacificate. Nessuno può portare Dio con la supponenza e la forza, l’arroganza dell’annuncio ci allontana da Dio in maniera definitiva. Come diceva San Francesco bisogna essere sudditi e soggetti ad ogni umana creatura.

Vivere alla luce del Vangelo significa abbandonare posizioni egoistiche dettate da ideologie sovraniste, lottando contro serpenti e scorpioni che suggeriscono la via della prepotenza, dell’indifferenza o della violenza. Quando riusciamo a costruire la pace perché abbandoniamo i segni di potenza, testimoniamo il distacco da ogni potere, creiamo comunione, riusciamo a curare l’umanità ferita dall’odio e dalla paura dell’altro… allora sarà fraternità

Buona domenica!