Venerdì 10 febbraio ricorrerà il trentanovesimo anniversario della proclamazione di san Giovanni da Capestrano a patrono dei cappellani militari di tutto il mondo. Per solennizzare l’avvenimento l’Ordinariato militare per l’Italia rende disponibile l’opuscolo “I cappellani militari al loro celeste patrono – Genesi della preghiera a san Giovanni da Capestrano” di Claudio Recchiuti, nel quale si ripercorre l’itinerario che ha portato alla stesura della preghiera che oggi in tutto il mondo i cappellani militari rivolgono al loro patrono.
Chi è San Giovanni da Capestrano
Nato a Capestrano, vicino all’Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese. Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma caduto prigioniero, decise di farsi frate e successivamente sacerdote nell’ordine dei Frati Minori, diventando amico di san Bernardino e difendendolo quando, a causa della devozione del Nome di Gesù, venne accusato d’eresia. Anch’egli così prese come emblema il monogramma bernardiniano di Cristo Re. Il Papa lo inviò suo legato in Austria, in Baviera, in Polonia, dove si allargava sempre di più la piaga degli Ussiti. In Terra Santa promosse l’unione degli Armeni con Roma. Aveva settant’anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado investita dai Turchi. Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. Ma tre mesi dopo, il 23 ottobre, Giovanni moriva a Villaco in Austria (oggi Ilok, in Croazia). È stato canonizzato da papa Alessandro VII il 16 ottobre 1690. Nel 1984 il Papa san Giovanni Paolo II lo ha proclamato patrono dei cappellani militari di tutto il mondo.