• 28 Aprile 2024 7:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 2,1-11; Sal 61; Lc 11,42-46

Riflessione biblica

“Guai … Guai … Guai… Guai…” (Lc 11, 42-46). Quattro “guai”, che non sono stati detti né per impaurire i farisei del tempo di Gesù né tanto meno i cristiani che leggono il Vangelo di Gesù. Essi, invece, richiamano al discernimento sapienziale che fa progredire nel cammino di santità: non bisogna fermarsi all’osservanza esteriore dei comandamenti di Dio, ma cercare di comprendere le esigenze profonde dell’amore a Dio e al prossimo. gesu-11-300x148 Osservanza esteriore = mancanza di libertàNon basta essere fedeli nei minimi dettagli del catechismo e delle norme della liturgia. Ciò che vuole il Signore è che “siamo perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste” (Mt 5,48), che “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5,45) e che ci invita ad essere “misericordiosi, come il Padre nostro è misericordioso” (Lc 6,36). Ecco ciò che vuole Gesù: “Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 12,7). Guai a voi che amate i primi posti: che maschera la vanagloria, ci si accontenta di apparire invece di essere veri seguaci di Gesù, di sembrare buoni invece di esserlo realmente servendo Dio e il prossimo, sempre in cerca di prestigio invece di seguire il comando di Gesù: “Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv 13,14-15). Rifiutiamo l’ipocrisia dell’apparire, “ma valutiamoci in modo saggio e giusto secondo la misura di fede che Dio ci ha dato” (Rom 12,3).cimitero-300x200 Osservanza esteriore = mancanza di libertà Guai a voi “sepolcri imbiancati” (Mt 23,27): bisogna essere santi, non sembrare santi: è meglio mostrare i propri peccati che portare la maschera del perbenismo e della falsa santità. Guai a voi, dottori della Legge: non basta conoscere la parola di Dio, approfondirla nello studio e predicarla agli altri, caricandoli di pesi che non giovano per un cammino di santità. Bisogna vivere la parola e non caricare il prossimo di pesi insopportabili, ma con misericordia portare i pesi dei fratelli: “Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo” (Gal 6,2), cioè la legge dell’amore, che vede nel fratello o nella sorella il volto di Gesù: “ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Lettura esistenziale

“Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Lc 11, 45). Cristo non è venuto ad imporci dei pesi e delle rinunce che mortificano la nostra umanità, ma a liberarci, a restituirci quella libertà che avevamo perso con il peccato.

al-calar-della-sera-6-300x197 Osservanza esteriore = mancanza di libertàMa cos’è la libertà? “Dio ci ha chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri” (Gal 5, 13). Esiste una libertà “da” e una libertà “per”. Libertà dalle varie schiavitù e dai vari idoli ai quali il nostro cuore è sempre pronto ad attaccarsi. E libertà “per”, cioè “in funzione di” un amore universale, che abbraccia tutti, che tutti ama con il cuore di Cristo, che in tutti vede dei fratelli e delle sorelle da amare. Ciò che ci rende veramente liberi e felici è l’Amore. Viceversa tutto ciò che non viene dall’amore e non porta all’amore: questo ci rende schiavi. Amare non è difficile, piuttosto è “naturale”, perché fa parte della nostra stessa natura, come il respiro. Se proviamo a non respirare stiamo male e non possiamo resistere a lungo. Così se induriamo il cuore e non amiamo, stiamo male e diventiamo tristi, arrabbiati, nervosi, in una parola: infelici.

Dio ci vuole felici. Vuole la gioia profonda del nostro cuore, gioia che viene dal vivere in pace, in Grazia di Dio. Dio ci chiama ad essere santi, a lasciare una traccia buona in questo mondo, a renderlo migliore, più bello, più umano, più vivibile.