• 24 Giugno 2025 11:52

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Palermo. Un acquario come terapia per i piccoli pazienti dell’Ismett

Un acquario pieno di pesci per i piccoli pazienti di Ismett. A donarlo l’associazione Astrafe, da sempre impegnata a promuovere il trapianto e la donazione degli organi, che si è fatta promotrice dell’iniziativa per permettere di avviare anche a Palermo quella che viene conosciuta come “acquario terapia”.

Oltre ad Astrafe hanno reso possibile l’iniziativa un gruppo di artisti di Bagheria (Francesco Domilici, Arrigo Musti e Marco Scianna), l’azienda Ipoh e l’azienda Culligan che ha donato apparecchiature per permettere l’installazione dell’acquario. I pazienti e loro familiari con piccole donazioni hanno permesso di acquistare i pesciolini e tutto il necessario per la realizzazione dell’iniziativa.

“Questo acquario – spiega Salvatore Camiolo, Presidente di Astrafe – non vuole essere un elemento decorativo, ma un vero e proprio strumento terapeutico. Speriamo con questo gesto di rendere la permanenza dei bambini in ospedale più serena e piacevole. Secondo recenti studi: i colori vivaci, il movimento dei pesci e il suono dell’acqua hanno un effetto calmante e rilassante, che può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress dei piccoli pazienti. Inoltre, l’acquario può stimolare la loro curiosità e la loro immaginazione, offrendo loro un’occasione di svago e di apprendimento”.

L’acquario terapia, già utilizzata in altri centri ospedalieri del Nord Italia, è una tecnica utilizzata per ridurre lo stress nei piccoli pazienti. Lo scopo è quello di distrarre i bambini dall’ansia da visite ed esami. Passare del tempo attratti dallo spettacolo dei pesci, da la possibilità di vivere l’ospedalizzazione più serenamente.

L’acquario di 700 litri è uno dei più grandi presenti in una struttura ospedaliera ed è il primo presente in un ospedale siciliano.
Astrafe è a fianco dei pazienti trapiantati o in attesa di trapianto da oltre 30 anni. E’ un’associazione no-profit che fornisce servizi socio assistenziali ai pazienti con insufficienze terminali d’organo e alle loro famiglie e si occupa di progetti di umanizzazione per rendere l’esperienza ospedaliera ai pazienti adulti e pediatrici più confortevole.