• 5 Maggio 2024 22:05

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e di Tiziana Frigione
Mercoledì della XV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Es 3,1-6.9-12; Sal 102; Mt 11,25-27

Riflessione biblica

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25-27). Che strana esultanza, quella di Gesù! Strana per il nostro modo di pensare, che privilegia il parlare bello e condito degli oratori alla moda e i predicatori, anche religiosi, che solleticano le nostre orecchie con una religiosità moderna, scattante, fluida nel pensiero fino all’adattamento ai pensieri di questo mondo. Mi sovvengono alla mente le parole di Paolo: “Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1Cor 1,20-21).farisei-300x166 Quale sapienza
Quale predicazione? Quella che “annuncia Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per noi potenza di Dio e sapienza di Dio” (1Cor 1,23-24). Quale gioia e vanto? “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 6,14). Ecco la sapienza, che ci fa gioire: sentirci in sintonia con Gesù, per conoscere la misericordia di Dio e imparare la via della santità: “Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Ella insegna la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini durante la vita” (Sap 8,7).
Questa sapienza “tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti” (Sap 7,27). Essa ci fa essere come Gesù, “miti ed umili di cuore” (Mt 11,28), perché “prima della gloria c’è l’umiltà” (Prov 15,33).
A quanti seguiranno la via della sapienza umile e semplice, “si poserà lo Spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore” (Is 11,2). E così, uniti a Gesù, vera sapienza del Padre, “parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio” (1Cor 2,13). E “in Gesù che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo” (Col 1,28).

Lettura esistenziale

gesu-12-300x129 Quale sapienzaGesù proprio quando la sua esperienza di missione sembra un fallimento, rivolge al Padre una preghiera di lode e benedizione, perché nulla condiziona o intacca la relazione con lui e la preghiera diventa risposta agli eventi sfavorevoli della vita, perché , nell’amore, non sono causa di avvilimento o rinuncia, ma momento di straordinaria comunione con lui, dove attivare un processo interiore, per rielaborare e provare a comprendere il senso e proseguire nella missione. Un gesto che diventa dono a noi della stessa conoscenza che lui ha del Padre, perché ci mette nel cuore il suo amore e la gioia di essere figli. Guardiamo stupiti Gesù che esulta nello Spirito, sentiamo che i suoi sentimenti gioiosi ci raggiungono, lui ci coinvolge tutti, ci rivela la bellezza nel dire “Si” a questo amore, desidera portarci ad avere con il Padre una relazione diversa, fatta di fiducia, tenerezza, amore, non solo di richiesta. Questi i sentimenti di chi vive nell’amore ed in relazione piena con il Padre: un tempo per il dolore, per il male e per tutti i fratelli che rifiutano la salvezza ed un tempo per la gioia, che viene dal bene, dal Padre che è la sorgente di tutto. Con Gesù possiamo imparare ad andare sempre all’origine di tutto, per creare una relazione vera con le cose e con Dio, perché da questa consapevolezza possiamo imparare a purificare il nostro cuore , intrappolato in un mood saturo di egoismo, possiamo superare il cattivo rapporto con noi stessi, con i fratelli, con la vita stessa, quello che ci fa inseguire il successo, il potere, il dominio, nell’affannosa ricerca di riconoscimenti e conferme, nell’illusione di bastare a noi stessi, di essere totalmente autosufficienti ed arrogarci la paternità delle cose. Noi siamo amore e l’amore è dono, è relazione con l’altro, quello per noi stessi è narcisismo, nega l’origine assoluta , la relazione, anzi la distrugge e porta alla morte di sé. Gesù ci mostra che il povero, il piccolo, che riconosce il bisogno, sente il desiderio della presenza dell’altro, mette al centro di tutto la relazione, e così incontra l’amore di Dio. Come i neonati, che sentono istintivamente il forte legame con la madre, e con un semplice vagito ricevono tutto e riconoscono che da lei dipende in tutti i sensi la vita, così la verità su noi stessi, riconoscerci piccoli, desideranti e bisognosi, ci fa cercare l’amore di Dio, liberandoci dall’onnipotenza e dall’autosufficienza, che nega il vero bisogno e cerca altre soddisfazioni.gesu-2-300x151 Quale sapienza Riconoscersi piccoli fa molta paura, quando viviamo l’abbandono e crediamo di non essere di nessuno, di non essere amati e preziosi, altrimenti è la condizione necessaria a gioire per tutto l’amore che riceviamo, perchè proprio nella nostra carne ci avviciniamo a Dio, è lì che siamo piccoli e fragili, bisognosi, e vivendo l’esperienza dell’amore, impariamo ad amare così come siamo amati. Quel piccolo in noi è la nostra verità più profonda, quella che ci fa crescere nell’amore, che ci avvicina sempre più a Dio, ce lo fa conoscere ed amare, fino a quando capiremo che proprio la nostra umanità è amata dal Padre e lui donandoci il suo Spirito, si rivela progressivamente, ci da pian piano la coscienza profonda di essere figli e di vivere in questa libertà, in questo amore di figli. Il mistero di amore infinito ci attraversa costantemente e , con Gesù, liberiamo la semplicità del nostro cuore, per benedire, lodare, ringraziare il Padre, che non si arrende con noi, e si rivela giorno per giorno, donandosi in ogni piccola cosa.