L’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ragusa, propone a gennaio, febbraio e marzo un breve ciclo formativo per operatori pastorali e della Comunicazione, figura sempre più in auge nelle parrocchie e nelle aggregazioni. Il Corso sarà aperto dalla Comunicazione del Vescovo, mons.Giuseppe La Placa e sarà concluso dal professor Fabio Bolzetta, docente Universitario, giornalista di TV2000 dove lavora da vent’anni e in atto conduce TG2000 e dell’Osservatore Romano nonché autore di numerose pubblicazioni ultima delle quali “La Chiesa nel digitale – Strumenti e proposte” nel quale l’autore propone una serie di piccoli passi per la parrocchia e la pastorale, “passi in punta di piedi” come li definisce lui stesso per abitare il digitale, un libro nato dall’esperienza dell’Associazione dei Webmaster Cattolici italiani.
L’esperienza sinodale ci ha restituito con chiarezza che la Comunicazione è la linfa vitale della partecipazione e della corresponsabilità. Ma come ogni cosa ben fatta e di valore presuppone impegno per la formazione. Media e scenari sempre nuovi richiedono una comprensione attenta: la conoscenza è sempre il punto di partenza. È impossibile, infatti, trasmettere saperi che non si padroneggiano.
«La comunicazione – scrive Vincenzo Corrado, Direttore Nazionale Ufficio per le Comunicazioni Sociali – è un terreno fertile, da dissodare con l’aratro della formazione». Essa è dunque un imperativo presente che riguarda tutti senza la quale gli operatori della comunicazione corrono il rischio di essere bravi a maneggiare i social o i media, senza un orientamento alla pastorale. A fornircelo sarà il Vescovo di Ragusa, particolarmente attento ed esigente in tema di Comunicazione. Ma su questa linea si muove l’intero ciclo formativo che l’Ufficio mette a disposizione degli operatori pastorali e degli operatori della comunicazione, sempre più numerosi – come già sottolineato – nelle parrocchie e nei gruppi ed associazioni. Articolato in tre incontri, intende prioritariamente fornire spunti sulla comunicazione, anche digitale della Chiesa, in tutte le sue articolazioni e componenti, a partire dall’esperienza fondante della comunicazione della fede. Anche il linguaggio e lo stile comunicativo assumono significato, soprattutto sui social e sui media, perchè, attraverso il racconto dei fatti, la cronaca o la riflessione, “annunciamo quello che noi abbiamo veduto”. Di conseguenza la comunicazione resta un fatto fondamentale di Chiesa, della partecipazione e corresponsabilità all’interno della stessa, vissuta non già nell’ottica della manipolazione del pensiero, né in quella della semplice informazione ma nell’ottica autenticamente cristiana dell’evangelizzazione.
Informazioni ed iscrizioni fin d’ora presso l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali (0932 646419).