• 29 Aprile 2024 15:32

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Santa Teresa di Gesù Bambino

Letture; Gb 42,1-3.5-6.12-16: Sal 118; Lc 10,17-24

Riflessione biblica

Non rallegratevi perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10,17-24). No! Gesù non vuole spegnere l’entusiasmo apostolico dei discepoli, anzi lo stimola: Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,9). È il fuoco dello Spirito, anima di ogni apostolato, che annuncia Gesù e la sua salvezza. Se tale “fuoco di amore” si accende nel nostro cuore “non viviamo più per noi stessi, ma per colui che è morto e risorto per noi” (2Cor 5,15), ci lasceremo trasformare dal suo Spirito, fuoco divino sceso a Pentecoste sui discepoli di Gesù (At 2,2-4). Certamente, Gesù gioisce sempre per i nostri successi nell’apostolato, si unisce alla nostra gioia di aver donato il Vangelo della salvezza e di aver comunicato l’amore con cui lui ci ha amati.buon-pastore-2-300x225 Rallegratevi i vostri nomi sono scritti nei cieli La nostra gioia è la stessa gioia di Gesù: “Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7 ). Pertanto, le parole di Gesù non vogliono spegnere il nostro entusiasmo, ma ci mettano in guardia dinanzi a quel sottile inganno egoistico, misto di vanità, che può sorgere nel nostro cuore: sentimento di potenza che ci fa attribuire alle nostre capacità la salvezza donata ai fratelli:Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che fa crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio che fa crescere. Siamo collaboratori di Dio” (1Cor 3,6-9). La gioia del cristiano sta proprio nell’essere in comunione con Dio e nel porre Gesù come fondamento della vita spirituale e del nostro apostolato:Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. L’opera di ciascuno sarà ben visibile: quel giorno, l’ultimo, la farà conoscere, e il fuoco (dell’amore) proverà la qualità dell’opera di ciascuno” (1Cor 3,11-13). L’amore è la via semplice di Teresa di Gesù Bambino: “Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue” (Autobiografia 227-229). Ma ciò diviene realtà solo se rimaniamo uniti a Gesù e il suo Spirito produce in noi “il frutto dell’amore” (Gal 5,22).

Lettura esistenziale

gesu-300x224 Rallegratevi i vostri nomi sono scritti nei cieli“Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 20). Il nome è parte essenziale di noi stessi ed esprime la nostra identità. Nel libro del profeta Isaia leggiamo: “Non temere, io ti ho chiamato per nome. Tu mi appartieni” (Is 43,1). Com’è bello sapere che Dio ci conosce, ci chiama per nome e ci invita ad ascoltarlo quando ci parla. Il fatto che Dio ci chiami per nome manifesta che nessuno di noi ai Suoi occhi è uno tra i tanti, al contrario per Dio ogni persona è unica ed Egli instaura con ciascuno una relazione individuale. Quando Gesù Risorto pronuncia con tanto amore il nome di Maria Maddalena, questa si sente rigenerata e guarita dalle sue lacerazioni interiori e diventa una persona nuova. “Quando pensi al tuo nome, immagina che Gesù in questo momento ti stia chiamando. Gesù rigenera anche te quando pronuncia il tuo nome. Si rivolge a te, rivolge a te il suo sguardo. La sua voce e il suo sguardo ti trasformano nell’immagine unica che Dio ha di te, nell’immagine bella e nuova che rispecchia la gloria di Dio in modo puro. Quando Egli pronuncia il tuo nome vuole dirti: “È bene che tu esista. È bene che tu sia qui. Puoi essere come sei. Sei unico. Io ti sostengo. Ti amo. Ora accettati a tua volta. Chiama te stesso con il tuo nome e ricolmalo di tutta la dolcezza di cui sei capace.” (Anselm Grün)