• 3 Maggio 2024 4:13

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Reddito di cittadinanza: denunce anche a San Fratello, Mistretta e Capizzi

Tra le persone denunciate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina che con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina hanno ritenuto 102 persone responsabili di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, inoltre hanno attivato presso l’I.N.P.S., Ente che eroga il beneficio, le procedure per la sospensione e l’eventuale revoca del sussidio, attivando le specifiche verifiche sui pagamenti in favore dagli indagati di somme pari ad oltre 624.000 euro già versate dall’INPS.

Tra i denunciati molti sono provenienti dai Comuni dei Nebrodi

Quindici  persone, di età compresa tra i 27 ed i 67 anni, percettori del reddito di cittadinanza senza averne titolo. Sono stati denunciati dai Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello.  L’attività ispettiva ha evidenziato la omessa comunicazione, da parte dei soggetti beneficiari. In particolare, in cinque casi, i beneficiari omettevano di comunicare le condizioni di alcuni dei propri congiunti conviventi sottoposti a misure cautelari personali, mentre cinque soggetti omettevano di comunicare le proprie condizioni di sottoposti a misura cautelare degli arresti domiciliari o dell’obbligo di dimora. Altri tre soggetti omettevano di comunicare la loro posizione di sottoposti a misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa. In ultimo, due soggetti omettevano di comunicare l’appartenenza al medesimo nucleo familiare.

Denunce anche a San Fratello. I Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, hanno deferito 3 persone; un 45enne ed un 35enne, entrambi sottoposti a misure restrittive della libertà personale che avevano omesso di comunicare all’INPS il loro stato detentivo mentre invece una donna di 32anni, risultata convivente con persona sottoposta a misura cautelare detentiva, è stata denunciata per aver omesso di comunicare all’INPS i sopravvenuti motivi ostativi alla percezione del beneficio economico.

Coinvolte anche Mistretta e Capizzi dove i Carabinieri della Compagnia di Mistretta, hanno accertato che un 31enne di Mistretta ed un 51enne capitino, avevano omesso di comunicare all’INPS, ente erogatore, le sopravenute misure cautelari emerse a loro carico, attivando contestualmente le procedure, tramite l’INPS, per la revoca del sussidio.