Mattinata tranquilla per il Papa, ma pomeriggio contrassegnato da un episodio di broncospasmo, iniziato verso le 14. C’è stato bisogno di ventilazione meccanica non invasiva (una mascherina che copre naso e bocca). Ora la crisi è rientrata. Questo si legge stasera nel bollettino appena diramato dalla Sala Stampa. Di seguito il testo integrale: “Il Santo Padre nel primo pomeriggio di oggi, dopo una mattinata trascorsa alternando la fisioterapia respiratoria alla preghiera in cappella, ha presentato una crisi isolata di broncospasmo che ha, tuttavia, determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio. Il Santo Padre è stato prontamente broncoaspirato ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi. Il Santo Padre è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche. La prognosi permane pertanto ancora riservata. In mattinata ha ricevuto l’Eucarestia”.

Fonti vaticane fanno notare che per fare una valutazione di come questo incide sul quadro clinico i medici hanno bisogno di 24-48 ore. Il quadro resta complesso. In sostanza, le stesse fonti dicono che non si è trattato di una crisi assimilabile a quella di sabato scorso, 22 febbraio, che era invece una crisi respiratoria. Ciò che è successo oggi è invece un broncospasmo che ha determinato un episodio di vomito inalato dal Papa, e poi successivamente aspirato con un macchinario specifico. Dopo la crisi, comunque, gli scambi gassosi sono tornati al livello di quelli pre-crisi e questo è senz’altro positivo. Francesco non è intubato ed è vigile. Il Papa, riferiscono le stesse fonti vaticane, continua a ricevere messaggi di affetto e disegni dai fedeli ed è molto contento.