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“Santa Rosalia, testimone di una fede che ama Dio e i fratelli”. Omelia di Mons. Lorefice

Diilsycomoro

Set 5, 2021
«Oggi rischiamo un cristianesimo senza amore di Cristo, e di vivere una fede che non immette nella città umana l’alto potenziale dell’amore fraterno, della cura reciproca, energia necessaria perché si possa costruire la casa comune – la città e il pianeta terra che abitiamo – nella giustizia, nella solidarietà e nella pace. Rosalia, vergine-sposa saggia, ci ricorda che non può venire meno quest’olio, l’olio della fede-amore, capace di attraversare anche la notte. Urge una fede che ci faccia amare Dio e i fratelli. Questa è la fede che ci testimonia Rosalia. La bellezza di questa fede. Un amore conosciuto e vissuto. Per Dio e per i fratelli. E mio fratello e mia sorella sono ogni persona che incontro, vicina o lontana per provenienza geografica, culturale, religiosa. A maggior ragione se porta i segni delle pesti e delle pandemie della vita, di quelle naturali e di quelle determinate dall’incuria umana, dalla bramosia voraginosa dei cuori induriti dalla mancanza di amore».
E’ questo uno dei passaggi dell’omelia pronunciata questa mattina dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice durante la celebrazione ai piedi della grotta del Santuario di Santa Rosalia nella memoria liturgica della patrona di Palermo.
Oltre alle autorità civili e militari era presente il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica tedesca.
«Per questo siamo saliti ancora una volta a Monte Pellegrino da S. Rosalia. Per rinnovare l’olio dell’amore di Dio e del prossimo […] Ogni cristiano che voglia vivere con autenticità e gioia la sua fede deve continuare con decisione e senza tentennamenti nel suo impegno e nel proprio stato di vita. Deve continuare a vivere in famiglia, nella professione, in città. Ma Dio chiede a tutti una relazione d’amore».