• 2 Maggio 2024 17:35

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Suor Cristiana Scandura

VI domenica di Pasqua

Lettura At 8,5-8.14-17; Sal 65;  1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

«Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Gv 14, 21). L’amore non può essere una questione di parole. L’amore è qualcosa che deve per forza avere a che fare con i fatti. In questo senso l’amore è anche la fatica di amare Ogni giorno dobbiamo apprendere l’arte di amare guardando a Cristo Crocifisso. È l’amore che ci introduce nella conoscenza di Gesù, grazie all’azione dello Spirito Santo. Sappiamo bene che l’amore verso Dio e verso il prossimo è il più grande comandamento del Vangelo. Eppure anche per un cristiano amare non è mai un dato acquisito una volta per tutte; ogni giorno si deve ricominciare, ci si deve esercitare perché il nostro amore verso i fratelli e le sorelle che incontriamo diventi maturo e purificato da quei limiti o peccati che lo rendono parziale, egoistico, sterile e infedele. Se c’è un atteggiamento che non è mai facile, non è mai scontato anche per una comunità cristiana, è proprio quello di amare. A volte i contrasti, l’orgoglio, le invidie, le divisioni lasciano il segno anche sul volto bello della Chiesa.

Il Signore oggi ci chiama a corrispondere generosamente a questa chiamata evangelica, ponendo Dio al centro della nostra vita e dedicandoci al servizio dei fratelli, specialmente i più bisognosi di sostegno e di consolazione.