• 30 Aprile 2024 1:25

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Chiara Scandura

Giovedì della I settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Sam 4,1-11; Sal 43;Mc 1,40-45

Riflessione biblica

“Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi, puoi purificarmi!” (Mc 1,40-45). Grande la fede del lebbroso: conscio del proprio stato, egli viene da colui che non solo può guarirlo nel corpo, ma lo può anche riammettere alla convivenza umana e religiosa. Il lebbroso era l’emarginato per eccellenza: “Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro! Impuro!”. Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento” (Lev 13,45-46). gesu-6-300x185 Se vuoi puoi guarirmiPer questo, il lebbroso non chiede a Gesù di essere guarito, ma purificato, in maniera che, una volta guarito nel corpo, riacquistava la sua dignità di uomo libero, degno di poter offrire sacrifici a Dio. “Venne da Gesù”: senza di lui non è possibile essere purificati né si può progredire; abbiamo bisogno di essere a contatto con lui. “Se vuoi, puoi…”: preghiera breve, semplice, ma toccò il cuore del Signore; preghiera di fiducia e abbandono totale alla misericordia di Gesù. E, dove abbondò il male, sovrabbondò la grazia. E “Gesù, mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio, guarisci!”. Tre gesti compie Gesù. “Ebbe compassione”: la misericordia del Signore viene in aiuto, “si commuove fino alle viscere” per il nostro stato di miseria, soffre con noi. “Stese la mano, lo toccò”: viene vicino a noi Gesù, ci tocca con la sua grazia e ci dà il coraggio di continuare il cammino di sofferenza. “Lo voglio, sii purificato!”: tutto avviene secondo la sua volontà di salvezza e di amore; a volte ci purifica nel corpo e nello spirito, a volte solo nello spirito donandoci la pazienza di lottare contro i nostri mali. Affidiamoci a Gesù e seguiamo il suo esempio e il miracolo dell’amore si compirà in noi e per mezzo nostro: “Il Dio della perseveranza e della consolazione ci conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù” (Rom 15,5).

Lettura esistenziale

san-francesco-300x225 Se vuoi puoi guarirmi“Ma quello si allontanò e si mise a proclamare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città” (Mc 1, 45). Quando si viene raggiunti dall’amore di Dio che, come nel caso del lebbroso, ci tocca intimamente e profondamente, senza timore di scendere nel fango dove a volte giace la nostra esistenza, non si può fare a meno di proclamarlo. La fede si diffonde per contagio, come l’amore e la gioia. Noi cristiani, non dovremmo cercare di convincere gli altri a credere, a forza di parole, talvolta anche poco convinte o dissonanti con la nostra vita, ma la nostra stessa vita dovrebbe invece parlare e convincere, suscitare domande e sete di ricerca.

“Un giorno San Francesco dice a frate Ginepro: “Vieni, fratello, andiamo a predicare”. Risponde il fraticello disarmato: “Ma padre, come posso predicare io che sono tanto ignorante?”. “Non ti preoccupare, andiamo, andiamo a predicare”. Van girando i frati per la città, e pregano insieme camminando, salutan tutti in pace e umiltà. Dei poverelli si fan fratelli, aiutano insieme i bisognosi. Dice infine san Francesco al compagno: “Vieni, fratello, torniamo al convento”. “Ma, padre mio, e la nostra predica?!”. Sorridendo gli replica san Francesco: “Ma è già finita, fratello mio. La più bella predica è l’esempio: noi oggi l’abbiamo fatta cosi!” (Dai Fioretti di San Francesco).

La nostra vita deve essere così eloquente da parlare da sola.