• 29 Aprile 2024 8:55

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Bernardo da Corleone

Letture: 1Sam 3,1-10.19-20; Sal 39; Mc 1,29-39

Riflessione biblica 

“Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava” (Mc 1,29-39). Per lo più, gli esegeti distinguono le tre attività di Gesù: opere di misericordia, preghiera ed evangelizzazione; la liturgia, maestra di vita spirituale ce li presenta uniti. E pone la preghiera al centro di tutta l’attività di Gesù. La sua predicazione: annuncio del Regno di Dio, come la misericordia che usa verso i malati hanno origine dal Padre delle misericordie: “Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà e ci tratta secondo la sua misericordia, secondo la grandezza della sua grazia” (Is 63,7). preghiera1-300x200 Si ritirò in un luogo deserto e là pregavaL’annotazione liturgica, pertanto, è preziosa per il nostro cammino spirituale: al mattino cominciamo la giornata pregando in Gesù e come Gesù. Imitiamo Gesù: tutte le nostre azioni abbiano il loro inizio in una preghiera intima, intensa che illumina le nostre giornate. Facciamo nostra la la preghiera della liturgia: “Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto”. Questa preghiera ci dia animo ad operare con misericordia verso coloro che hanno bisogno del nostro aiuto: “Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore” (Ef 4,32-5,2). E ispiri il nostro annuncio del Vangelo: sia testimonianza a Colui che è la fonte del nostro pensare, sentire ed agire, a “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù” (Ef 2,4-5).

Lettura esistenziale

gesu-7-300x276 Si ritirò in un luogo deserto e là pregava“Lo trovarono e gli dissero: ‹‹Tutti ti cercano!›› (Mc 1, 37). Ogni uomo e donna di tutti i tempi è alla ricerca di senso, di felicità e di ragioni per vivere che siano tali da rendere la nostra esistenza buona e degna di essere vissuta. In qualche modo e nel profondo ogni persona umana è alla ricerca di Dio, che solo può colmare le attese del nostro cuore e darci l’acqua che disseta per la vita eterna. La sete più profonda del cuore umano, che è comune a tutti, è la sete di amore, il cui appagamento porta felicità e sicurezza. Una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama: e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. Come la pianta non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore.

Ma dove attingere questo amore, dove dissetare questa sete? Nella preghiera.

“Perché pregare? La risposta è semplice: per vivere. Sì: per vivere veramente, bisogna pregare. Perché vivere è amare: pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive veramente, nel tempo e per l’eternità. Come pregare? Molti pensano di non saper pregare. Molti chiedono come pregare. Per imparare a pregare bisogna dare un pò del nostro tempo a Dio, non importa che sia tanto o poco, ma che siamo fedeli. Apriamo a Dio il nostro cuore, anche se è in tumulto. Non dobbiamo aver paura di dirgli tutto, non solo le difficoltà e il dolore, il peccato e l’incredulità, ma anche la gioia e la speranza, e persino la ribellione e la protesta, se abitano dentro di noi” (CEI, Lettera ai Cercatori di Dio).

Tutto va posto nelle mani di Dio, lodandolo e ringraziandolo per i suoi doni e ascoltando il suo silenzio senza pretendere di trovare subito delle risposte. Lasciamo che sia Dio Padre a plasmarci con tutte e due le sue mani, il Verbo e lo Spirito Santo.