• 1 Maggio 2024 0:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Lettura Dn 7,15-27; Salmo (Dn 3); Vangelo Lc 21,34-36

Riflessione biblica

“Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere” (Lc 21,34-36). Siamo alla conclusione dell’“apocalisse lucana”, che ci invita con urgenza a tre comportamenti essenziali: fare attenzione a se stessi, vegliare e pregare in ogni momento.preghiera-1-300x168 State attenti a voi stessi State attenti a voi stessi: è un chiaro invito ad un serio e sapiente discernimento di noi stessi e del nostro operare: “Prego che il vostro amore cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio” (Fil 1,9-11). In tale discernimento interiore non siamo soli, perché ci è stato dato lo Spirito, come consigliere e consolatore: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,16.26). Ed è lo Spirito di Dio che ci guida in un continuo rinnovamento interiore, che si attua in un ascolto attento che si sottomette progetto di Dio, in un lavoro paziente, umile, sincero su noi stessi e con una confidenza assoluta nel Signore, una costante preghiera che chiede a Dio il dono del “consiglio”, per scegliere ogni cosa secondo la sua volontà. preghiera1-300x200 State attenti a voi stessiCiò richiede anche vigilanza continua e attiva: è programmazione costante e attenta del nostro vivere per rinnovarci nella mente e nel cuore, è entusiasmo sempre nuovo di scoperta del progetto di Dio e delle possibilità che ci offre, è ricerca amorosa di piacere al Signore, celebrazione del nostro culto spirituale per essere un’Eucaristia vivente. Come dice S. Paolo: “Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,1-2). Una tale vigilanza richiede una preghiera incessante (1Tes 5,17), di “perseverare nella preghiera e vegliare in essa, rendendo grazie a Dio” (Col 4,2) e soprattutto di lasciarsi guidare dallo Spirito, “che viene in aiuto alla nostra debolezza, intercede per noi con gemiti inesprimibili e secondo i disegni di Dio” (Rom 8,26-27).

Lettura esistenziale

parola-2 State attenti a voi stessi“State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso” (Lc 21, 34). Quando il Signore tornerà, sarà un momento di gloria, non di paura o di devastazione, tornerà per renderci definitivamente liberi e per ricongiungerci con chi è stato prima di noi. Nel frattempo la Parola è affidata a noi, alla sua Chiesa. Il tempo fra le due venute di Cristo è il nostro tempo: siamo chiamati ad annunciare il Vangelo e a rendere presente il Regno là dove viviamo, attraverso un’attesa operosa, come lo è stata quella delle amiche della sposa che attendono la venuta dello sposo nel cuore della notte per accompagnarlo con le lampade accese.

Stiamo attenti, ci ammonisce il Signore a non lasciarci travolgere dalle dissipazioni, ubriachezze e affanni che appesantiscono il nostro cuore. Quando la vita comincia a farsi difficile, la cosa che ci viene più semplice è rifugiarci in qualche dipendenza che ci rassicuri un poco. Rapporti sbagliati, gioco d’azzardo, dipendenza dall’alcool, dalla droga, dai social, e tante altre cose attraverso le quali cerchiamo di fuggire dalla realtà. Queste dipendenze inizialmente sembra che ci facciano stare un po’ meglio ma in realtà ci condannano a stare peggio.

La preghiera è ciò che può aiutarci a vincere questa tentazione di fuga che ci insegue sempre e ci aiuta a riprendere in mano la nostra vita. Gesù non ci toglie la fatica dell’oggi, ma ci aiuta a portarla con dignità.