• 2 Maggio 2024 17:00

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XIV settimana del tempo Ordinario

Riflessione Biblica

Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino” (Mt 10,1-7). Ecco la missione particolare dei Dodici Apostoli: annunciare il Regno di Dio, invitare alla conversione: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (Mt 3,2), annunciare la salvezza integrale di tutto l’uomo: “diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità” (Mt 10,1).gesu-9 Strada facendo Ne scelse dodici: numero storico e simbolico, che indica le “dodici tribù di Israele” e quindi la Chiesa, il vero “Israele di Dio”, come sta scritto: “Non tutti i discendenti d’Israele sono Israele, cioè: non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come discendenza” (Rom 9,6-8). I dodici Apostoli sono le guide dell’Israele di Dio, noi “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù” (Ef 2,20). La loro missione è universale, anche se prima viene annunciata “alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 10,6) poi a tutti i popoli: “Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,20). I nomi dei dodici apostoli sono”: Simon Pietro, “la Roccia”, su cui Gesù edifica la sua Chiesa e a cui diede le chiavi del regno dei cieli (Mt 16,18-19): Andrea, che insieme a Filippo, seguì Gesù: “Andarono e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui” (Gv 1,40). Filippo, vivace interlocutore di Gesù (Gv 14,8-9) nella moltiplicazione dei pani (Gv 6,5-7) e nel presentare Nicodemo (Gv 1,46) e alcuni pagani (Gv 12,21-22). Giacomo e Giovanni: focosi (Mc 3,17) e ambiziosi (Mt 20,21-23) discepoli di Gesù; insieme a Pietro furono testimoni della sua gloria nella Trasfigurazione (Mt 17,1-2) e della sua sofferenza al Getsemani (Mt 26,37). Bartolomeo-Natanaele: “un Israelita in cui non c’era falsità” (Gv 1,47) e che proclamò con fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!” (Gv 1,49). Matteo, il pubblicano gabelliere, l’evangelista per “la casa dell’Israele di Dio”. Tommaso, apostolo dalla fede concreta e radicale, che professò la divinità di Gesù “Signor mio, Dio mio” (Gv 20,28) e lo riconobbe come “via, verità e vita” (Gv 14,6). Giacomo, figlio di Alfeo: forse autore della Lettera di Giacomo, lettera forte, basata sulla carità, legge di libertà. Giuda Taddeo, autore dell’ultima lettera del Nuovo Testamento; a lui Gesù diede una risposta illuminante: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” 

Lettura esistenziale

frati-minori-300x150-1-300x128 Strada facendo“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (Mt 10, 7). La nostra vita è come una strada. È importante avere chiara la meta che vogliamo raggiungere, per convogliare tutte le nostre forze verso il fine cui tendiamo. Sappiamo che, in modo del tutto naturale, tutte le acque fluiscono verso il mare. Allo stesso modo il nostro cuore e il nostro spirito anelano naturalmente verso Dio, alla cui immagine e somiglianza siamo stati creati e la cui impronta portiamo impressa in noi. Avvertiamo questo anelito come una profonda nostalgia del Bene, del Vero e del Bello e come ricerca profonda di gioia e di pace.

Percorriamo questa strada, che è la nostra esistenza, nella felice consapevolezza che il Regno dei cieli è vicino a noi, anzi è già dentro di noi. Quando comunichiamo al Corpo e Sangue di Cristo, nella comunione eucaristica, Dio viene dentro di noi e con noi rimane, se viviamo in grazia di Dio.

Se Dio-Amore abita in noi, i nostri occhi devono lasciarlo trasparire, le nostre parole, le nostre azioni e i nostri più umili gesti quotidiani devono esprimere e comunicare lo stesso amore.