• 7 Maggio 2024 10:19

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello e Tiziana Frigione
Mercoledì della XIV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Gen 41,55-57; 42,5-7.17-24; Sal 32;  Mt 10,1-7

Riflessione biblica

“I nomi dei dodici apostoli”. C’è un nome personale, ma c’è anche un nome collettivo: “apostoli”, cioè inviati per annunciare il Vangelo del Regno di Dio, invitare alla conversione l’Israele di Dio: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (Mt 3,2) e annunciare la salvezza integrale di tutto l’uomo: “diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità” (Mt 10,1). La loro missione è universale, anche se prima viene annunciata “alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 10,6) poi a tutti i popoli: “Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,20). gesu-6-269x300 Tutti inviati ad annunciareIl loro nome è “apostoli” e insieme a Gesù sono il fondamento della Chiesa di Dio: “edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito” (Ef 2,20-22). Ciascuno degli apostoli ha collaborato con Gesù, per stabilire il Regno di Dio e formare la Chiesa. “Simone, chiamato Pietro”: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19). Egli è tale, non per le sue doti, ma per volere di Gesù: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31).
Andrea, che insieme probabilmente a Filippo, seguì Gesù: “Andarono e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio” (Gv 1,40). Un incontro che segnò la loro vita di discepoli di Gesù. Giacomo e Giovanni: focosi (Mc 3,17) e ambiziosi (Mt 20,21-23) discepoli di Gesù; insieme a Pietro furono testimoni della sua gloria nella Trasfigurazione (Mt 17,1-2) e della sua sofferenza al Getsemani (Mt 26,37). Bartolomeo-Natanaele: “un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv 1,47) e che proclamò con fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!” (Gv 1,49). Matteo, il pubblicano gabelliere, chiamato da Gesù ad essere l’evangelista per “la casa dell’Israele di Dio”. Tommaso, l’apostolo dalla fede concreta e radicale, che proclamò: “Signor mio, Dio mio” (Gv 20,28) e ci fece conoscere Gesù, “via, verità e vita” (Gv 14,6).
Giacomo, figlio di Alfeo: forse autore della Lettera di Giacomo, una lettera forte, basata sulla carità, legge di libertà. Giuda Taddeo, autore dell’ultima lettera del Nuovo Testamento; a lui Gesù diede una risposta illuminante: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,22-23).
Filippo, vivace interlocutore di Gesù (Gv 14,8-9) nella moltiplicazione dei pani (Gv 6,5-7) e nel presentare Nicodemo (Gv 1,46) e alcuni pagani (Gv 12,21-22). Di Simone il Cananeo: sappiamo poco e probabilmente “zelota, rivoluzionario”. Giuda Iscariota: anche lui probabilmente “zelota” e purtroppo tristemente noto come il “traditore di Gesù”.

Lettura esistenzialegesu-2-300x233 Tutti inviati ad annunciare

In quel tempo ed in questo tempo, il Signore ci chiama a sé, ci dona l’amore, che ha il potere di dominare sul male, per aiutare e liberare i fratelli. Siamo tutti suoi e, in questa nuova appartenenza, cambia il nostro nome, in ognuno è scritta la nostra storia con lui, la relazione esclusiva che lui ha con ognuno di noi, la missione che ci affida e che compiamo insieme ad altri fratelli. Curare, guarire, consolare, nell’amore, crea un legame, diventa prendersi a cuore l’altro ed agire con la consapevolezza che tutto ciò che viviamo dipende da Dio. Lui ci chiama a vivere le situazioni che incontriamo e siamo inviati, mandati, a due a due, con le nostre vite, a volte sottosopra, complicate, contraddittorie, tradite, faticose…normali, molto normali, come quelle dei dodici apostoli. Siamo scelti, uno ad uno, non per i nostri meriti, ma perché ci ama e proprio nella nostra carne, così come siamo, desidera che si compia l’amore. Lui figlio di Dio, si è fatto piccolo per starci accanto, perché solo grazie alla sua umanità vissuta con noi, abbiamo la possibilità di capire, sperimentare, come raggiungere Dio. Quando avremo nel cuore la vita stessa di Gesù, la consapevolezza di essere figli, che Dio agisce in noi, ma nella semplicità e concretezza di questa nostra vita, tutto ciò che ci circonda lo vedremo sotto una luce nuova. Non dovremo scegliere chi amare e proprio le persone più vicine, più prossime, quelle che lui ci ha messo accanto, le incontreremo nell’amore, con occhi nuovi, sarà inevitabile, come respirare. Il nostro sì alla missione è il sì all’amore che, strada facendo, ci fa incontrare persone nuove, chi aspetta l’annuncio della salvezza, di vivere l’esperienza di un incontro che nell’amore trasforma, rigenera, offre speranza ed illumina il buio della disperazione. Proprio facendoci compagni di cammino, condividendo anche un pezzetto della vita dell’altro, proclamiamo il Vangelo, lo rendiamo vivo e vero nell’amore, nella verità, irresistibile. La gioia, la speranza, la fiducia come nuovi germogli faranno nascere il Regno dei cieli, qui, adesso, tra noi, possiamo accoglierlo e nutrirlo con la Parola che svela tutta la verità che si va compiendo. Nei cuori afflitti, tormentati, arrabbiati, schiacciati dal male, l’amore porterà nuova speranza, la vita nuova, che vince il male, che rifiorisce, la libertà da ciò che ostacola l’amore.