• 3 Maggio 2024 22:03

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XV settimana del Tempo Ordinario

Letture: Is 10,5-7.13-16; Sal 93; Mt 11,25-27

Riflessione biblica

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11, 25-27). gesu-e-i-bambini Un Dio che si rivela ai piccoli e ai sempliciGrido di esultanza nello Spirito: Gesù innalza una lode alla bontà misericordiosa del Padre, che svela ai piccoli la via della sapienza e della salvezza. Una via che contrasta con quella di questo mondo: Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1Cor 1,20-21). A questi piccoli che hanno creduto alla parola di Gesù e si uniscono alla sua lode, il Padre mostra la sua benevolenza e su di loro si china con amorevolezza, ama la la loro semplicità e autenticità di vita, è vicino nel loro soffrire ascoltando il grido di sofferenza. A loro è annunciato il Regno dei cieli e attraverso la predicazione essi scoprono che “Gesù Cristo è diventato per loro sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1Cor 1,30). Siamo in sintonia con Gesù, che ci ha rivelato le meraviglie dell’amore misericordioso del Padre e, a motivo di ciò, noi affermiamo con fede: “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 6,14). Da lui impariamo la via della sapienza divina: “essa tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti” (Sap 7,27) e ci fa essere come Gesù, “miti ed umili di cuore” (Mt 11,28), A tale sapienza aneliamo sempre per “conoscere meglio Gesù, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendoci conformi alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti” (Fil 3,10). Tale conoscenza viene dal cuore che compie la volontà di Dio e in essa trova la sua pace e la dolcezza della misericordia. 

Lettura esistenziale

gesu Un Dio che si rivela ai piccoli e ai semplici“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11, 25). Nel Vangelo odierno, Gesù rende grazie al Padre celeste per la sua predilezione per i piccoli. Qui, come in altri brani evangelici, con il suo esempio, Gesù ci educa alla gratitudine e sottolinea l’importanza della riconoscenza. Abbiamo moltissimi motivi per ringraziare il Signore e nessuno per lamentarci. Dobbiamo però acquisire la sensibilità di saper riconoscere i doni di Dio e, di conseguenza, di essergli grati. La gratitudine è il fiore più bello che germoglia nel giardino fertile dell’umiltà.

Per chi è umile niente è dovuto, ma tutto è dono. La nostra intera esistenza è frutto di Grazia, è un dono, perciò dovremmo vivere in perenne atteggiamento di gratitudine e di gioia. Se tutto è grazia, come afferma S. Paolo, tutto può e deve divenire inno di grazie, nei confronti di Dio e di coloro che ci fanno dono, spesso in forme umili e ordinarie, del loro amore e della loro collaborazione. Il ringraziare, nelle diverse forme in cui si può esprimere, è manifestazione esteriore di sentimenti interiori di riconoscenza. È gesto di lodevole cortesia saper manifestare in forme esterne gradevoli quei sentimenti che, partecipati, hanno l’effetto di creare simpatia, armonia, comunione, gioia di stare insieme.

È incredibile ma vero: la semplice ed umile parola “grazie” contiene qualcosa che può cambiare e far bella la vita! Se impariamo a ripeterla abitualmente e dal profondo del cuore, tutto cambia in noi e attorno a noi.