• 4 Maggio 2024 4:59

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura.

Santi Andrea Kim, Paolo Chong e compagni

Lettura: Esd 1,1-6; Sal 125; Lc 8,16-18

Riflessione biblica

“Fate attenzione a come ascoltate”. Avvertimento importante: da prendere sul serio. Da esso dipende la qualità e lo spessore della nostra vita spirituale. “Fate attenzione”: non è solo il guardarsi da un pericolo: quello di distrarci perdendo l’orientamento esistenziale, ma quello di essere sempre impegnati con la parola che Gesù ci propone come luce per la salvezza e come guida per la vita. Per questo: “La parola di Cristo dimori in noi e tra noi abbondantemente; ammaestrandoci e ammonendoci con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali” (Col 3,16). parola-300x169 Una luce da non nascondereRicevuta la parola di Cristo, anzi avendo accolto Cristo, parola vivente di Dio, lasciamola agire, “in maniera abbondante”, nel nostro cuore, in modo che Cristo domini nella nostra vita e nella nostro vivere da credenti. Manteniamo sempre il contatto vivo con Cristo e con la sua parola di verità e di salvezza. “Fate attenzione”: è anche quel discernimento spirituale, che ci apre all’azione feconda dello Spirito di Dio che opera nei nostri cuori e ci fa compiere il progetto di Dio nella nostra vita quotidiana. Più siamo docili allo Spirito Santo e alla parola che egli ci insegna e ci fa vivere, la nostra vita di credenti si fa intensa, profonda, determinata a seguire la Parola di Gesù. La parola ci compenetra, regna nei nostri cuori, diviene fonte perenne del nostro orientamento di vita secondo lo Spirito.ascolto Una luce da non nascondere “A come ascoltate”: se la Parola di Dio opera in noi, è necessario porla al centro della nostra vita. E tale centralità richiede assiduità con la Parola di Dio. Infatti, “tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2Tm 3,16-17). Per questo, leggere e meditare la Parola di Dio deve essere esigenza del cuore che cerca costantemente il Signore: “Beato l’uomo, che … si compiace nella legge di Dio e la medita giorno e notte” (Sal 1,2). E meditando si è felici e si diviene sapienti: “Beato chi medita queste cose e colui che, fissandole nel suo cuore, diventa saggio; se le metterà in pratica, sarà forte in tutto, perché la luce del Signore sarà la sua strada. A chi gli è fedele egli dà la sapienza” (Sir 50,28-29).

Lettura esistenziale

luce-1-300x169 Una luce da non nascondere“Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce” (Lc 8, 16).

“Dio non si dimostra, si mostra” (Ermes Ronchi). Noi però possiamo mostrare agli altri solo ciò di cui il nostro cuore è colmo e poiché la luce può venirci solo da Dio, è Lui che dobbiamo contemplare perché la nostra vita sia luce per gli altri. La nostra fede si nutre di contemplazione. La contemplazione altro non è che uno sguardo pieno d’amore, rivolto verso l’oggetto del nostro amore. Il primo grande contemplativo è Dio. È Lui che ci contempla, che ci guarda con occhi pieni di amore come una mamma contempla il proprio bambino. La Sacra Scrittura ci dice che quando Dio porta a compimento la creazione la contempla ed estasiato esclama che è proprio molto bella! (cfr Gn 1,31)

papa-1-300x141 Una luce da non nascondereMa anche noi siamo chiamati a nutrire la nostra fede con la contemplazione. Sono convinta che la nostra vita cambierebbe non poco se sostassimo un po’ al giorno davanti al Crocifisso, semplicemente guardandolo. Ponendoci davanti a Lui senza pregiudizi, senza preconcetti e soprattutto senza difese, come Lui lo è di fronte a noi.

A poco a poco Egli diventerebbe il nostro Confidente, il nostro Amico, il nostro Tutto. Colui che ascolta e accoglie tutte le nostre pene e ci conforta. Colui che suscita in noi lacrime di pentimento ma non ci giudica. Scopriremmo che Egli è Colui che ci ama a tal punto da donare la vita per noi “mentre eravamo ancora peccatori” (Rm 5, 6).

Non c’è da traboccare di gioia, di gratitudine, di amore?