• 1 Maggio 2024 8:48

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della XXIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15; Lc 6,39-42

Riflessione biblica

“Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro” (Lc 6,39-42). Non c’è dubbio: “uno solo è il nostro Maestro e noi siamo tutti fratelli; uno solo è la nostra Guida, il Cristo” (Mt 23,8.10). Tenendo fermo questo punto fondamentale del nostro vivere cristiano, ne conseguono tre sottolineature importanti: imitare Cristo, non sostituirsi a Cristo, giudicare il fratello con l’amore misericordioso di Cristo. gesu-19-300x197 Uno sguardo di misericordiaImitare Cristo: lo sguardo del cristiano deve essere rivolto a Gesù, a Gesù crocifisso: “Quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso” (1Cor 2,1-2). E Gesù stesso ci ha detto: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). E il suo “giogo dolce e leggero” è il comandamento dell’amore, con cui il cristiano deve sempre agire: “Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”. Se ci guida l’amore di Gesù, non saremo guide cieche, ma guide illuminate dalla luce di Cristo: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). lavanda-dei-piedi Uno sguardo di misericordiaIlluminati da Cristo, “comportiamoci come figli della luce; e il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,8-9). Se ci guida l’amore misericordioso di Gesù, non giudicheremo gli altri con il metro dell’egoismo e degli interessi personali, ma con lo sguardo misericordioso di Gesù, che ci ha insegnato a “non giudicare, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudichiamo saremo giudicati e con la misura con la quale misuriamo sarà misurato a noi”. Di più: “Non giudichiamo secondo le apparenze, ma con giusto giudizio” (Gv 12,57). E tale giudizio deve cominciare da noi stessi: “tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu” (Gal 6,1), non dagli altri: “Tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti ci presenteremo al tribunale di Dio, e ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio” (Rom 14,10.12). In ogni caso, la misericordia prevalga sul giudizio. perché “il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia”.

Lettura esistenziale

gesu-17-300x225 Uno sguardo di misericordia“Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (Lc 6, 42). La correzione fraterna è una pratica largamente presente nell’Antico Testamento, specialmente nei libri sapienziali e profetici e, nel Nuovo, raccomandata dallo stesso Signore Gesù Cristo, com’è ampiamente testimoniato nei Vangeli.  Secondo Gesù non è segno di carità e di vero amore lasciare che un fratello nella fede viva senza rendersi conto del proprio peccato.

Chi però vuole correggere qualcuno deve anche essere pronto a farsi correggere a sua volta.

Il dovere della correzione fraterna riguarda in modo speciale e inderogabile alcune persone (pastori d’anime, superiori, genitori, ecc..), ma riguarda anche tutti, perché tutti siamo fratelli in Cristo Gesù nostro Signore e tutti siamo responsabili l’uno dell’altro.

Per correggere l’altro, secondo Dio, si richiede l’umiltà, dobbiamo cioè riconoscere che tutti “manchiamo in molte cose” e tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio.

fraternita-300x165 Uno sguardo di misericordiaLa correzione va fatta per amore, cioè per il bene dell’anima del fratello, senza giudizio e senza essere mossi da passioni disordinate quali l’ira, il turbamento, l’invidia, la gelosia o altro. Va fatta con dolcezza, ma anche con fermezza, pregando perché il fratello, la sorella, disponga il cuor suo a conversione, lasciandosi correggere e illuminare docilmente.

Ci sono due forme di correzione, entrambe importanti: la correzione attiva, quando correggiamo il nostro prossimo e la correzione passiva, quando ci lasciamo correggere.La correzione ci può venire da Dio. attraverso la voce della coscienza, la Parola, le prove, l’infermità, e ci può venire dal nostro prossimo, attraverso l’avvertimento o anche attraverso il buon esempio.

La correzione fraterna è una delle sette opere di misericordia spirituale. Anche se, da una parte, la pratica di essa comporta una certa fatica, dall’altra parte la ricompensa è grande, infatti scrive San Giacomo: “Se un fratello si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” (Gc 5, 19s).