Il cast della della fortunata produzione americana ha incontrato i giornalisti nella Sala San Pio X. Il quarto episodio sarà proiettato in anteprima nella Filmoteca della Santa Sede e al cinema Adriano a Roma
Un’interpretazione che punta sull’umanità, sulle relazioni, sulla semplicità che convive con la straordinarietà, come in Gesù coesistono l’uomo e Dio. L’emozione è la cifra più visibile nel gruppo di artisti che da anni condividono l’avventura di raccontare al mondo la storia di Cristo attraverso lo schermo. Come ha osservato il prefetto del Dicastero per la comunicazione Paolo Ruffini, nel suo indirizzo di saluto nella Sala San Pio X, The Chosen, pur raccontando una vicenda ben nota a tutti, ha raggiunto milioni di spettatori, segno che la figura del Nazareno chiama ciascuno a un incontro personale. Quasi un terzo di coloro che guardano la serie si dichiara non credente, sintomo del notevole interesse che essa ha saputo attrarre intorno a sé e della forza del messaggio tramesso. I numerosi episodi sono tradotti in molte lingue e visibili anche dal cellulare grazie a un’applicazione. Nelle anteprime di questi giorni, viene presentato l’episodio “The Same Coin,” che contiene una delle scene di maggior impatto della serie, l’ultima cena delle donne accompagnata dal Dayenu, un canto intonato durante la festività ebraica della Pasqua. Questo episodio e l’intera stagione 5 usciranno in Italia il prossimo mese.
Favorire un incontro
Nell’accennare alla quinta stagione, che ripercorre alcuni momenti della Settimana Santa, tra cui l’Ultima Cena, Dallas Jenkins, il regista e sceneggiatore, ha parlato più in generale di una missione il cui fine non sarebbe, in sé, la realizzazione di una serie televisiva, quanto piuttosto quello di favorire un incontro con la figura di Gesù. Jenkins e gli artisti sono reduci dal set di Matera, dove hanno girato parte della sesta stagione. Per il cineasta la quinta stagione sarà un’opportunità per i nuovi spettatori, che sapranno riconoscere molti passaggi di quel momento intenso vissuto da Gesù e dai discepoli nell’approssimarsi della Passione.
Una storia trasformativa
Jonathan Roumie, sorridente e partecipe interprete di Gesù, ha descritto come intima e profonda l’esperienza dell’Ultima Cena rappresentata sul set. Ed è entrato ancor più nelle pieghe di quello che dall’inizio sta vivendo insieme ai suoi compagni di viaggio. Non solo The Chosen avrebbe toccato dal di dentro molti di coloro che fanno parte di questa avventura cinematografica, ma anche tantissimi spettatori sulle cui vite il messaggio della serie avrebbe avuto un forte impatto. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Roumie ha evidenziato lo spazio che sia nella sceneggiatura sia nell’interpretazione è dato alla dimensione umana di Cristo, fatta di gioia, di amore, di senso dell’umorismo, di serenità.
Un messaggio di pace
Uno dei personaggi più complessi e importanti della serie è Maria Maddalena, interpretata da Elizabeth Tabish. Questa figura che ha fatto i conti con il suo passato, nella quinta stagione è protesa verso la figura di Cristo con un grande senso di cura e di protezione. Per l’attrice il messaggio di amore e di pace anche nei momenti di dolore più intenso è quanto mai importante nell’attuale contesto.
Maria e l’essere Madre
Quando ha letto la sceneggiatura, Vanessa Bonavente, che interpreta il ruolo della Madonna, ha rivisto molte persone della sua vita, spiega in un toccante intervento. Nella sua interpretazione si è focalizzata nella relazione tra madre e figlio, nel lento addio che, durante la quinta stagione, Maria deve attraversare. Dentro questa umanità, in cui ci si può riconoscere, l’attrice racconta di aver scoperto una straordinaria forza, così come George Xanthis spiega che il suo personaggio, Giovanni l’Evangelista, scopre attraverso Gesù la compassione.
(fonte: vaticannews.va)