• 27 Ottobre 2024 1:34

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della XIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Am 9,11-15; Sal 84; Mt 9,14-17

Riflessione biblica

“Non si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti” (Mt 9,14-17). La sequela di Gesù non ammette mezze misure, ma implica un costante rinnovamento di noi stessi e del nostro essere in comunione con lui. Per questo ci vuole discernimento, che ci rende coscienti che ogni giorno dobbiamo divenire nuovi nello Spirito: “L’uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2Cor 4,16). E il nostro rinnovamento è iniziato quando abbiamo detto il nostro “sì” a Gesù e “nel battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rom 6,4). Ora, “se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” (2Cor 5,17). Bisogna lasciare operare lo Spirito di Gesù in noi, in maniera che viviamo gli avvenimenti non in maniera ripetitiva, ma sempre rinnovata dallo Spirito, che ci fa vivere nella gioia della novità evangelica. Sia l’immagine del “rattoppo” che quella degli “otri” ci ricordano che il rinnovamento di noi stessi deve essere totale, perché dobbiamo “rivestirci di Cristo” (Rom 13,14), l’uomo nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato” (Col 3,10). Rinnoviamoci nel modo di pensare: “rinnovatevi nello spirito della vostra mente e rivestite l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera” (Ef 4,23-24). Ma soprattutto rinnoviamoci nel cuore: “Con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rom 10,10). Deve essere un rinnovamento totale e continuo nella docilità allo Spirito, sapendo che, quando lo Spirito agisce in noi e tra noi, “intercede per i santi secondo i disegni di Dio. Allora tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno” (Rom 8,27-28). Il rinnovamento autentico è: lasciare che l’amore agisca in noi e tra noi

Lettura esistenziale

“Non si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano” (Mt 9, 17). Per tutti e tre gli evangelisti sinottici è importante sottolineare la novità dello stile con cui il Signore Gesù, rivelando al mondo il volto misericordioso del Padre, si pone in una distanza critica riguardo al semplice mantenimento degli schemi religiosi abituali. Perdonare i peccati e accogliere ogni persona nel suo mistero di sofferenza e perfino di erranza è una radicale novità. Questa novità destabilizza quanti sono abituati alla semplice ripetizione di uno schema in cui tutto è già previsto ed inquadrato. Un simile atteggiamento non solo crea imbarazzo, ma fin da subito, diventa motivo di rifiuto. Lo stile con cui Gesù annuncia il Regno di Dio e il modo in cui entra in relazione con le persone, ha tutto il colore e il sapore di un vino nuovo. Il vino nuovo che Gesù viene a portare è il suo amore che Egli riversa sull’umanità intera dal suo cuore trafitto sulla croce. Maria che come un’anfora nuova, lo riceve per prima sotto la Croce, ci ottenga di accoglierlo con le sue stesse disposizioni d’animo, perché la nostra vita ne sia rinnovata, guidata ed inebriata.