• 29 Aprile 2024 20:49

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Suor Chiara Scandura – “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 3). Oggi è la festa dei Santi, la festa di ciò che ciascuno di noi è chiamato a diventare. La Chiesa in cammino, che accoglie al suo interno santi e peccatori, ci invita a guardare alla verità profonda di ogni uomo: in ognuno di noi c’è un santo potenziale. Su ciascun uomo, Dio ha un disegno, un sogno da realizzare. Il santo è colui che ha scoperto questo disegno e l’ha realizzato, aprendo il cuore alla grazia di Dio e lasciandola agire nella propria vita.

I Santi non sono persone lontane da noi, essi non aspettano altro che aiutarci a sperimentare anche noi l’immensa gioia che essi hanno vissuto, dobbiamo dunque considerarli nostri amici e consiglieri, nostri fratelli e maestri. In realtà, la santità che celebriamo, in primo luogo, è quella di Dio e avvicinandoci a Lui che anche noi ci santifichiamo. La Bibbia parla spesso di Dio e della sua santità, della la sua perfezione d’amore, di luce di pace. Lui è il Santo, il totalmente Altro ma, ci rivela la Scrittura, Dio desidera fortemente condividere la sua santità con il suo popolo. Dio ci vede già santi, vede in noi la pienezza che noi neppure osiamo immaginare, accontentandoci spesso della nostra mediocrità.

Scriveva un grande letterato francese: “Non c’è che una tristezza, quella di non essere santi”. Quant’è vero! Il santo è tutto ciò che di più bello e nobile esiste nella natura umana, in ciascuno di noi esiste la nostalgia alla santità, a ciò che siamo chiamati a diventare: ascoltiamola e assecondiamola.