Commento al Vangelo di Fra Giuseppe Maggiore
I domenica di Avvento – Anno C
Letture: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12-4,2; Lc 21,25-28.34-36
Di nuovo un passo del Vangelo con un linguaggio duro che incute paura. “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti…” Mamma mia! Catastrofi che ci mettono paura.
Da stasera siamo già nel periodo di Avvento, un tempo breve ma intenso che ci porterà al Natale. Un tempo di grazia che ci aiuta a ridestarci, a prendere coscienza chi siamo e dove siamo. Ci aiuta a comprendere la realtà in cui viviamo e quello che Dio compie in questa nostra realtà che, come ci ricorda il Vangelo fa paura. Guerre, violenze, alzata di scudi contro i più deboli. La povertà in Italia in forte aumento, i politici usano sempre di più un linguaggio carico di odio e di violenza, problemi economici non indifferenti… c’è davvero di avere paura?
Al caos sociale e politico, associamo le nostre catastrofi personali: la mancanza di un lavoro, gli esami andate male, un lutto, una malattia, relazioni complicate…Come affrontare tutto questo in maniera cristiana? Come fare ce lo dice proprio Gesù: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Non guardare a terra, ma alza lo sguardo, alza la testa, non chiuderti, non abbatterti, guarda a Lui, Gesù. Risorgi dalle macerie, risollevati e aggrappati a Cristo Gesù.
Ed è proprio grazie al caos, ai fallimenti personali che si cresce e che la liberazione è davvero vicina. Le indicazioni per superare le difficoltà vengono proprio da Gesù:
- State attenti a voi stessi. Non ti focalizzare su ciò che c’è fuori di te, di ciò che pensa la gente, di ciò che non puoi controllare, ma fa si che il silenzio e la solitudine diventino luoghi privilegiati per prendere consapevolezza che sei prezioso agli occhi di Dio.
- Non appesantite i vostri cuori. Custodisci i tuoi pensieri, Non cedere alle tante sirene che in ogni modo tentano di vendere felicità. Quante energie sprecate per andare dietro a surrogati di felicità e gioie illusorie, cercando piacere in cose che non riempiono e soddisfano, ma che appesantiscono il cuore e la mente provocando solitudine e sconforto.
Questo lo possiamo fare solo alzando lo sguardo, pregando e vegliando, avendo uno sguardo attento sulla realtà. Il tempo di Avvento inizia proprio aprendo gli occhi, entrando nel nostro cuore incominciando a cibarci di Parola di Dio e vivendo la vita come una missione speciale orientata ad accogliere il Signore in ogni fratello che incontriamo nel nostro cammino.
Buon inizio di Avvento e buona domenica!