• 11 Ottobre 2024 13:11

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele 

Letture: Dn 7,9-10.13-14; Sal 137; Gv 1,47-51

Riflessione Biblica

al-calar-della-sera-4-300x166 Arcangeli“Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo” (Gv 1,47-51). Il versetto mette in risalto lo stretto rapporto che Gesù ha con Dio e con tutta la realtà del cielo, in particolare con gli Angeli di Dio. Gesù svela il mistero salvifico di Dio e manifesta la sua gloria a coloro che guardano con occhi di fede. Gli Angeli, messaggeri di Dio, scendono su Gesù per manifestare a tutti la sua origine divina: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14). E non solo, ma anche il rapporto speciale che Gesù ha con il Padre: “Filippo, chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me” (Gv 14,9-11). Compie tale ministero di rivelazione Michele, colui che afferma che nessuno è uguale a Dio. Egli nella potenza di Dio lotta contro Satana: “Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Ap 12,7-10). Compie lo stesso ministero Gabriele, annunciando la nascita di Gesù: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a Maria: Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc 1,26-33). Compie il servizio di Dio anche Raffaele, medicina di Dio, preannunciando il mistero di Gesù: annunciare il Regno di Dio e guarire gli uomini della loro sofferenze: “Di lui (Gesù) si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie” (Lc 5,15). Affidiamoci ai Santi Arcangeli: essi ci faranno sentire vicini a Dio, ci faranno comprendere il mistero salvifico di Gesù e ci daranno i rimedi necessari per il nostro cammino con Gesù e dietro a Gesù.

Lettura esistenziale

gesu-15 Arcangeli“Vedrai cose più grandi di queste” (Gv 1, 50). Ovunque volgiamo gli occhi, su questa terra, possiamo contemplare estasiati le meraviglie compiute dal Signore. E non solo nell’opera stupenda della creazione, ma ancor di più nell’anima e nella vita di coloro che Lo accolgono senza riserve: i santi.

Ora, io mi chiedo, se così bello è questo mondo ove trascorriamo soltanto pochi anni, quali bellezze il Signore ha preparato per noi in Paradiso, ove speriamo di andare per la misericordia di Dio e dove trascorreremo l’eternità?

Santa Chiara, scrivendo ad una sua consorella, così la esortava: “Alza spesso gli occhi al cielo che ci aspetta”. I nostri pensieri si volgono spesso al Cielo, a Dio, al Paradiso? Il nostro cuore ne è attratto?

La vita non finisce su questa terra, ce lo abbiamo scritto dentro che siamo chiamati all’eternità. Prova ne è il fatto che, da che mondo è mondo, la morte accomuna tutti gli uomini, per cui dovrebbe essere considerata come la cosa più naturale, invece è più unico che raro trovare chi l’accetti come tale, accogliendola, per usare le parole di S. Francesco, come una “sorella” che ci apre le porte del Cielo, mentre il sentimento comune che si prova nei suoi confronti è piuttosto il timore.

I santi che hanno vissuto questo evento come un “transito” o un “passaggio” da questo mondo al Padre, ci insegnano a vivere pienamente la vita su questa terra, ma orientando il nostro cuore ai beni eterni che ci aspettano.