l volontariato, negli ultimi anni, ha subito dei cambiamenti che ne hanno compromesso la sua funzione sociale. Se un tempo rappresentava una risorsa fondamentale per la comunità, oggi si trova in difficoltà a causa della burocrazia sempre più presente nella società. Con l’entrata in vigore del Codice del Terzo settore, molte associazioni e organizzazioni di volontariato hanno dovuto fare i conti con una serie di adempimenti e procedure burocratiche, che hanno rallentato e complicato la loro attività quotidiana. Anche se il Codice ha introdotto norme importanti per garantire una maggiore trasparenza e professionalità, ha allo stesso tempo reso più difficile per i volontari dedicare tempo ed energie alle attività di solidarietà. Questo rischia di alterare la natura spontanea e altruista del volontariato, trasformandolo in un’attività gravata da troppi adempimenti burocratici.
È fondamentale trovare un equilibrio tra la necessità di regolamentare e garantire la legalità delle attività di volontariato e il desiderio dei cittadini di essere attivi e solidali nella propria comunità. Solo così si potrà superare questa difficoltà e riportare il volontariato ai suoi valori fondanti. È importante anche che il Codice del Terzo settore tenga in considerazione le associazioni di volontariato e le loro specifiche esigenze, senza gravarle eccessivamente di oneri rendicontativi e gestionali simili a quelli delle imprese. In questo modo, si potrà tutelare la natura non profit e volontaria del volontariato e permettere alle associazioni di svolgere efficacemente il loro ruolo di promotori del bene comune.
Non ci sembra infine che il Codice sia riuscito a creare un quadro giuridico omogeneo e autonomo per il volontariato organizzato e la figura del volontario. Infatti, la possibilità per i volontari di svolgere attività gratuite per qualsiasi ente del Terzo Settore, e non solo per le Organizzazioni di Volontariato, sta portando alla valorizzazione del cosiddetto “Volontariato singolo” e peggio alla nascita di un volontariato promosso e gestito dalle amministrazioni pubbliche.
Questo fenomeno sta annullando sempre di più la specificità del volontariato italiano come soggetto politico e di advocacy, sostituendolo con un volontariato che viene utilizzato come manodopera gratuita e regolamentata dalle istituzioni. Ciò sta portando a una perdita di identità e di autonomia del volontariato, che rischia di diventare solo un “riparo” per le carenze del sistema, anziché un soggetto attivo e propositivo nella società.
Il volontariato è un pilastro fondamentale della società, che permette di creare legami solidi tra le persone e di aiutare coloro che sono più in difficoltà. Per questo motivo, è di fondamentale importanza garantire la tutela di questo bene comune, attraverso questa oramai inevitabile revisione del Codice che lo regola. È per questo motivo che la Rete Volontariato Europeo, insieme all’associazione Luciano Tavazza, ha lanciato una campagna per sensibilizzare e accelerare i tempi della revisione del Codice. Riparte così con forza la battaglia per la difesa di questo valore fondamentale per la nostra società. Ci sembra che questo sia il miglior modo per celebrare la 38° giornata internazionale del Volontariato.
(fonte vita.it)