• 24 Giugno 2025 12:29

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Caporalato, i vescovi: chi sfrutta abbia un sussulto di coscienza

L’Anno giubilare sia occasione per una “conversione” degli imprenditori agricoli che sfruttano i lavoratori anche attraverso il sistema del caporalato: l’appello è arrivato oggi con il Messaggio inviato dai vescovi italiani in vista della 75ª Giornata nazionale del ringraziamento, che si celebrerà il prossimo 9 novembre. Una ricorrenza che da sempre mette al centro in particolare il mondo agricolo con le sue ricchezze e le sue criticità.

“Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità” è il tema scelto per il 2025. Ed è proprio il riferimento all’Anno Santo ad aprire la riflessione della Commissione episcopale Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, che firma il messaggio. Il significato dell’Anno Santo, le cui radici affondano nell’Antico Testamento, come nota il messaggio citando l’enciclica Laudato si’ di Francesco, sta nell’invito a riscoprire e rispettare i ritmi «inscritti nella natura dalla mano del Creatore». A partire dal senso del sabato, da sempre tempo di riposo che scandisce il flusso del lavoro come attività chiamata a collaborare con l’opera creatrice di Dio. Riposo che riguarda non solo i lavoratori ma anche la terra stessa. «La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti», notano i vescovi.

L’Anno Santo, d’altra parte, fa emergere alcune istanze che interpellano le responsabilità di tutti, a partire proprio dal senso del riposo: «Recuperare il senso del Giorno del Signore, che ci vede riuniti per celebrare l’Eucarestia, e del riposo da ogni tipo di lavoro, anche quello agricolo, permette ai cristiani di vivere e di far vivere nelle proprie aziende un tempo nel quale possono costantemente guardare i beni della terra con gratitudine e coltivare meglio le relazioni familiari e con le proprie comunità».

L’Anno Giubilare, aggiunge la Cei, »viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati».

Infine, due appelli particolare al rispetto di «quei viventi che sono coinvolti nelle varie attività», ovvero gli animali: anche per essi, sottolinea il messaggio, «siamo richiamati a una giusta attenzione al benessere, evitando di farne meri strumenti al nostro servizio». Parole cui si aggiunge in chiusura l’invito a mettere a frutto «un nuovo paradigma di coltivazione», che metta insieme l’attività agricola con la cura della casa comune, il creato: «Questa nuova visione dell’agricoltura – chiedono i vescovi – deve basarsi su pratiche agro-ecologiche che valorizzino la terra senza sfruttarla oltre misura, rigenerando la fertilità e salvaguardando l’ambiente e la salubrità dei prodotti alimentari».

(fonte Avvenire)