«In questi giorni di degenza ospedaliera e di isolamento ho sentito la vicinanza del Signore e l’affetto della comunità ecclesiale e civile». Ha scelto la festa estiva di sant’Agata in cui, il 17 agosto, si ricorda il ritorno in patria delle reliquie della santa da Costantinopoli, monsignor Luigi Renna per ringraziare quanti gli sono stati accanto nelle ore difficili del malore e della terapia, ancora in corso, che ne è seguita. Come noto l’arcivescovo di Catania si è sentito male nella notte tra sabato 10 e domenica 11 agosto. Portato al policlinico G.B. Morgagni di Pedara gli è stato diagnostico un infarto miocardico acuto che ha reso necessaria un’operazione d’urgenza. Nello specifico, hanno spiegato i medici, è stata effettuata «un’angioplastica […] con la disostruzione della coronaria più importante: il ramo discendente anteriore, e con l’applicazione finale di uno stent».
Nella riflessione di monsignor Renna anche la riconoscenza e la soddisfazione perché «in questi giorni grazie alla corresponsabilità che si è messa in moto in diocesi, ho potuto sperimentare che la vita ecclesiale non ha subito traumi. È un bel segno della comunione che desideriamo vivere. Offro questi miei giorni di forzato riposo per la Chiesa di Catania e per la pace nel mondo. Il mio pensiero più caro che consegnerò al vicario generale per la festa di Sant’Agata – aggiunge Renna -, va ad un mondo di persone che il Signore in questi giorni mi ha fatto scoprire: i malati che, seppur solo apparentemente “invisibili”, si sentono parte di una comunità ecclesiale e civile. Grazie a tutti – conclude la lettera – e continuate a pregare per me il Signore misericordioso, la Beata Vergine Maria, sant’Agata, il beato Dusmet e tutti i santi che sento vicini in questo momento di prova».
(Fonte Avvenire)