Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione
Mercoledì della XIII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Gen 21,5.8-20; Sal 33; Mt 8,28-34
Riflessione biblica
“Tutta la città uscì incontro a Gesù e lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio”. Non è la prima volta che Gesù ha avuto da fare con gli indemoniati, e neppure è la prima volta che il suo messaggio di salvezza è incompreso e rigettato. Ciò che mi colpisce di più che gli indemoniati riconoscono subito in Gesù “il Figlio di Dio” e gli obbediscono pure. I mandriani, invece, “uscirono incontro a Gesù”, lo videro e lo pregarono di andarsene via dal loro territorio: “Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto” (Gv 1,11). Neppure un miracolo li ha liberati dalla loro cupidigia, basata su un’attività contro “la legge di purità”: “fra i ruminanti e gli animali che hanno l’unghia divisa, non mangerete il porco, perché ha l’unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete impuro” (Lev 11,7). Ma si sa: gli affari sono affari, e afferrano il cuore: “Il seme seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto” (Mt 13,22). Per questo Gesù ci ha messo in guardia: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza” (Mt 6,24). Non bisogna basare il proprio benessere sulla ricchezza: “Non temere se un uomo arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria” (Sal 49,17-18). E ancora: “Non affannarti per accumulare ricchezze, sii intelligente e rinuncia. Su di esse volano i tuoi occhi ma già non ci sono più: perché mettono ali come aquila e volano verso il cielo” (Prov 23,4-5). Il Signore ci dia la sapienza del cuore: “Ricchezze e potenza sollevano il cuore, ma più ancora il timore del Signore. Con il timore del Signore non manca nulla, con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto” (Sir 40,26). Il nostro tesoro, che dobbiamo avere nel cuore, è Cristo e seguirlo è sapienza divina: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo” (Mt 19,21). Per questo, il Signore “illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi” (Ef 1,18).
Lettura esistenziale
Tutta la nostra vita è una traversata per andare “all’altra riva”, mentre lottiamo tra la fede e la sfiducia, con nel cuore il ricordo che Gesù sulla barca si risveglia alle nostre invocazioni, esorcizza il male, ci libera dalla paura dell’abisso e niente può minacciarci, perché lui è sempre con noi. Impariamo il potere della Parola di verità, che ci salva, compie in noi l’esorcismo, perché incontrando il male lo svela, ci mette in relazione con Dio, liberandoci dalla falsa immagine che ci siamo creati, quella che ci dà sfiducia, che ci rende vulnerabili e ci espone al male, ce lo fa compiere. Il male esiste, in noi, nel mondo, grida dagli abissi della sofferenza, dell’isolamento, del terrore, dell’ossessione, dell’indifferenza altrui, bugiardo fino a farci identificare con lui. Il male è ogni attaccamento che ostacola il libero fluire dell’amore, è quella tensione contraria al bene che soddisfa il nostro ego e ci distrae dalla verità, dall’esperienza vivificante della relazione con il Padre. La forza della Parola è irresistibile, è la luce che vince sulle tenebre, è l’incontro con il Signore, con la sua Parola, che suscita delle reazioni, ci scuote, tocca il nostro cuore, fa rinascere la verità in noi. Intraprendiamo un lungo cammino nell’ambiguità, tra attrazione e difesa, nei confronti della Parola, perché in noi c’è sempre un po’ una “mandria di porci”, una zona di infedeltà, dove dimora il nemico, prima di precipitare. Ed è proprio questa nostra zona di infedeltà che deve essere abitata dalla verità, dalla fede, dalla fiducia, è questa zona che si ribella, quando conosce, ascolta la verità. Tutto il Vangelo è un esorcismo, ci annuncia la verità, ci rivela che siamo figli amati da Dio e la sua vera immagine possiamo tatuarla nel nostro cuore, per custodire la verità, l’identità nuova, che ci fa vivere in pienezza, nella fede, nell’amore.
Siamo fatti per questa luce ed è una lotta inevitabile, che nella fede ci fa avere la stessa forza di Dio, vincere la paura, quella che ci fa cedere al male, interessare ai porci, affezionare a quella zona di infedeltà che ci fa dire a Gesù, “allontanati”.
Gesù è paziente , se ne va, lascia a noi la libertà di lottare contro quelle zone che resistono, ma prima ci mostra che nell’abisso finisce il male.