Approfittando del vuoto di potere venutosi a creare in seguito alle operazioni antimafia, a Caltanissetta si era formato da qualche tempo un nuovo gruppo legato a Cosa nostra che si autofinanziava con spaccio di droga ed estorsioni. Ciò, è quanto emerge dalle indagini condotte in merito all’operazione ‘Bella vita’ della squadra mobile e dalla Dda nissena.
In carcere sono finite sette persone. Tra loro anche quello che è indicato come l’attuale reggente di Cosa nostra a Caltanissetta, il 43enne Carmelo Bontempo. Secondo l’accusa il boss impartiva ordini con i ‘pizzini’, che poi ingoiava dopo averli letti per non lasciare traccia, garantiva l’assistenza ai detenuti e ai loro familiari, rendendosi protagonista anche di dure rappresaglie ai danni di chi non rispettava le regole o non pagava il pizzo imposto dal clan.
Tra gli interessi economici del Bontempo i settori della compravendita immobiliare, dell’edilizia, della vendita di autovetture. Il tutto al fine di assicurarsi canali di investimento per il riciclaggio dei proventi delle attività illecite e ottenere così guadagni in nero da destinare anche al mantenimento delle famiglie dei carcerati. Durante il blitz, la polizia ha anche sequestrato 36.000 euro in contanti e un chilogrammo di cocaina