• 7 Maggio 2024 23:59

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e suor Cristiana Scandura

Commemorazione dei fratelli e sorelle defunti dell’Ordine Serafico

Vangelo: Gv 6,37-40

Riflessione biblica

“Questa è la volontà del Padre mio: chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,37-40). È memoria della famiglia francescana, che ricorda i propri defunti, coloro che ci hanno preceduto nella fede: ad essi rivolgiamo il nostro pensiero, per essi eleviamo la preghiera al Padre della misericordia e con essi ci sentiamo insieme nella “comunione dei santi”. santi-1-300x154 Chi crede in lui ha la vita eternaFacciamo memoria, perché “furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate; la loro gloria non sarà offuscata e tutti parlano della loro sapienza, l’assemblea ne proclama la lode” (Sir 44,1-15). Hanno creduto nell’amore misericordioso del Padre, che ci “ha amato tanto da darci il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Hanno seguito Gesù nell’entusiasmo del loro cuore, rinunciando a se stessi e prendendo ogni giorno la loro croce (Lc 9,23), ma soprattutto cercando “di conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendosi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti” (Fil 3,10). Mossi dallo Spirito di Gesù, hanno appreso la sapienza della croce, hanno scrutato e vissuto la parola di Dio e hanno prodotto il “frutto dello Spirito, che è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22). s.-francesco-300x210 Chi crede in lui ha la vita eternaSulle orme di Francesco e di Chiara, hanno imparato ad amare Cristo, povero, umile e crocifisso, sapendo che “se con Lui soffriremo, con Lui regneremo; se con Lui piangeremo, con Lui godremo; se in compagnia di Lui moriamo sulla croce della tribolazione, possederemo con Lui le celesti dimore nello splendore dei cieli e il nostro nome sarà scritto nel Libro della vita. Perciò possederemo per tutta l’eternità e per tutti secoli la gloria del regno celeste, in luogo degli onori terreni così caduchi; parteciperemo dei beni eterni, invece che dei beni perituri e vivremo per tutti i secoli” (Fonti Francescane 2880).

Lettura esistenziale

santi-francescani1-300x158 Chi crede in lui ha la vita eterna“Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv 6, 39). In questo giorno la Chiesa offre la sua preghiera per tutti i defunti dell’Ordine serafico che stanno ancora vivendo un tempo di purificazione, oltre la morte, in attesa d’entrare nell’eterna festa del Cielo, e sosta su questo mistero che, da sempre, ha destato nel cuore degli uomini domande, paure, speranze. Non c’è uomo, infatti, che prima o poi non sia toccato dall’evento della morte e non c’è uomo che, di fronte alla prospettiva certa della morte, non avverta un fremito di ribellione, davanti all’idea di un annullamento totale di ciò che è e non senta sorgere interrogativi profondi su che cosa vi sia oltre la soglia della morte: davvero tutto di noi finisce nel buio di un sepolcro? Che cosa c’è dopo questa vita? Sono domande che sorgono nel cuore dell’uomo di tutti i tempi e che esigono di essere prese sul serio,

La rottura del nostro legame con il Padre, causata dal peccato che segna in modo drammatico il cammino della nostra libertà, ha generato la morte, intesa non tanto come fatto fisico e biologico, ma come privazione della vita vera che viene da Dio.

santi-2-300x164 Chi crede in lui ha la vita eternaÈ il legame spezzato con Dio che ci fa percepire la morte non come passaggio alla vita piena, ma come strappo devastante, come caduta nel nulla, come negazione radicale di ogni speranza.

Gesù è venuto tra noi, nella sua qualità di Figlio obbediente al Padre, per rendere possibile un rapporto nuovo con Dio, un rapporto da figli, chiamati a condividere l’amore e la vita senza fine dell’Eterno.

Nel Vangelo odierno traspare la volontà positiva del Padre, che ha un disegno di vita e non di morte per l’uomo. Che nulla di ciò che Cristo ha ricevuto dal Padre vada perduto, significa l’affermazione di una positività indistruttibile. A partire dalla parola di Cristo, resa credibile e consistente nell’evento della risurrezione del Crocifisso, noi possiamo stare di fronte alla morte con una speranza certa, gustando già “la vita eterna” nella fede in Gesù, e camminando nella sicura prospettiva della nostra risurrezione in Lui.