Commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura
Giovedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Nm 20,1-13; Sal 94; Mt 16,13-23
Riflessione biblica
“Ma voi, chi dite che io sia?”. Domanda importante: esige risposta chiara e convincente. Non ci possiamo nascondere dietro le risposte più o meno credibili che gli uomini di ogni tempo hanno dato su di Gesù. Per il filosofo, è un saggio del passato che ha influito sul pensiero di molte persone che lo hanno seguito. Per il politico, un vero rivoluzionario, che si è interessato molto dei poveri e degli indifesi e il cui pensiero, basato sulla giustizia ha creato un rapporto nuovo di condivisione tra ricchi e poveri, basata sull’eguaglianza tra gli uomini. Per l’uomo comune, un benefattore dell’umanità, che ci ha insegnato a porre l’amore come base del vivere sociale.
La nostra non è solo una “fede di tradizione”, ma una fede che stabilisce un rapporto privilegiato con Gesù: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20). Una relazione basata sull’invito di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23) e che professa con l’ardore del proprio cuore: “Non voglio sapere altro, se non Gesù Cristo, e questi crocifisso” (1Co 2,2). Lui è per me “sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1Cor 1,30).
Lettura esistenziale
Sfogliando il Vangelo di S. Giovanni o i Vangeli sinottici, troviamo varie espressioni con le quali viene definito Dio. Dio è Amore. È Padre. È Misericordia. È il Buon Pastore. È il Salvatore. È la Via, la Verità e la Vita. È la Porta. È il Maestro. È lo Sposo. È l’Acqua viva, ecc…
Dio è tutto questo e ancora di più. Oltre a ciò che abbiamo detto sopra e che ci è rivelato nei Vangeli, Dio è anche poesia, musica, canto, arte. O meglio, in queste cose troviamo la Sua impronta perché è Lui che le ispira e le contiene. In esse lo incontriamo come lo incontriamo nella natura e nel nostro prossimo. Per dirlo con le parole di S. Francesco d’Assisi: Dio è tutto!
Chi è Dio per me?
Se mi consentite di usare questa simbologia, per me Dio è come una calamita.
È vero, questa definizione di Dio non si trova nella Sacra Scrittura e nemmeno nei libri di teologia, però nel Vangelo c’è un’espressione di Gesù che la suscita e la conferma: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. “Attirerò”, appunto… proprio come una calamita.
Chi è il cristiano?
Se Dio è Amore che attrae, il cristiano, attratto da questo Amore, non può che essere un innamorato. Non solo, ma come il ferro e la calamita si uniscono e diventano una cosa sola, così il cristiano è chiamato a diventare una cosa sola con Dio, a trasformarsi completamente in Lui, a diventare cioè totalmente amore.
La vocazione e missione dei cristiani non è altro che questa: essere semplicemente, unicamente e profondamente innamorati di Dio. Il resto viene da sé.