di Fra Francesco Chillari – Ci hanno provato, in tutti i modi, a deturpare la tua identità, Signore. L’hanno presa a schiaffi, l’hanno sbeffeggiata, l’hanno tradita, l’hanno coronata di spine, l’hanno svuotata, l’hanno caricata di un legno pesante. Hanno provato anche a separarla, a dividerla, come quella veste che i soldati strappano in quattro parti per accaparrarsene un pezzo ciascuno. Ma era senza cuciture quella veste, cucita tutta d’un pezzo; come la tua identità, Signore! Tutta d’un pezzo, senza cuciture. Uomo e Dio; totalmente Uomo; totalmente Dio; fedele a quel grembo paterno che ti ha generato; fedele, consegnato, affidato al Padre, fino alla fine, fino al Tutto è compiuto.
«Rimetti la spada nel fodero. Il calice che il Padre mi ha dato non dovrò berlo?» (Gv 18,11). Così rispondi a Pietro, Signore, che, anche lui, vorrebbe in qualche modo spezzare con una spada questa tua identità, mite, umile, pacifica, mansueta, radicata e consegnata al progetto del Padre. Vorrebbe svuotarlo il fragile Pietro – che da lì a un batter di ciglio lo avrebbe tre volte tradito – quel calice; vorrebbe svuotarlo, come d’altronde faremmo anche noi, dalla paura della morte, dall’incertezza del futuro, dall’incognita di un domani senza il suo Signore, dalla paura di restare solo, senza quel maestro che dona sicurezza e sostegno, cura e passione. Ma tu, Signore, sai che quell’Eccomi presentato con decisione a Dio Padre, vale più di qualsiasi desiderio di autoaffermazione; quel tuo Eccomi vale la mia salvezza, vale la salvezza dell’uomo, vale la luce che non tramonta mai. Tu lo sai, Signore, che la verità non è la morte che stai per affrontare ed accogliere come una sorella; la verità è quel terzo giorno che splende di vita risorta per sempre. E avanzi, dunque, con ferma decisione. E ci insegni, Signore, ad avanzare sempre con la stessa ferma decisione.
Non bastano i lacci o le catene con cui le guardie dei Giudei ti catturano a trattenere la tua identità, cioè il desiderio profondo di rimanere nella volontà del Padre; non basta la presunzione di Pilato che pensa di poterti rimettere in libertà e restituirti a una vita secondo la sua verità. «Che cos’è la verità?» (Gv 18,40), ti chiede Pilato. Domanda senza risposta. Domanda senza parole che spiegano e definiscono. Adesso saranno i tuoi passi a rispondere, quelli che ti vedranno flagellato, incoronato di spine, schiaffeggiato; quelli che ti vedranno condannato, innalzato, crocifisso, morto; quelli che ti vedranno, infine, consegnare lo Spirito non come un rantolo di morte, ma come un soffio di vita.
«Ecco l’uomo!» (Gv 19,5). Pilato ti consegna ai soldati, come un trofeo che da lì a poco sarà esposto davanti alle folle. Tu che eri un trascinatore di folle, adesso sei trascinato davanti alla folle, privo di qualsiasi umana dignità. «Ecco l’uomo!»; «Ecco il vostro Re!». Da lì a poco solitudine e buio.
Si. È buio alla fine. Buio intorno a Gesù. Nel momento in cui dovrebbe brillare e risplendere il sole, le tenebre hanno la meglio. Buio è il cielo. Buio il tempo e la storia. Ma soprattutto, buio è il cuore dell’uomo. È il buio di Pietro, tormentato certamente per il tradimento. È il buio dei discepoli che scappano e annegano nella delusione e nella disperazione. È il buio di chi uccide, di chi deride, di chi condanna e di chi grida al Cielo, di chi trafigge, di chi asciuga il volto di Gesù, di chi lo segue e di chi fugge. Ma sotto la croce c’è una piccola lampada che arde. La tiene accesa l’amore. «Stavano presso la croce di Gesù, sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, Maria di Magdala» e il discepolo che Gesù amava, Giovanni. E si sa, una lampada, se la alimenti con l’olio, rimane accesa.
Adesso siamo noi sotto la croce, dentro questo buio apparente e passeggero. Fedeli e decisi, forti e viglianti, fragili ma testimoni; come questa piccola comunità dell’amore, come questa piccola chiesa che veglia, che non scappa, ma che decide di rimanere fino alla fine, con quella piccola fedele lampada accesa. Fedeli, anche noi, a quel Cristo che ci ha insegnato, in questi attimi finali, non che cos’è la verità, ma Chi è la verità.