Le parole di Papa Francesco, arrivate ieri con un messaggio al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, sono la luce che guida la 45.ma edizione dell’assemblea di Comunione e Liberazione, in programma da oggi fino al 25 agosto sul tema “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”, una frase dell’autore americano Cormac McCarthy. Il Pontefice ha esortato a non scoraggiarsi di fronte “alla sfida di una pace che sembra impossibile” ma a lavorare per generare un mondo nuovo nel segno della fraternità. “Una presenza per la pace” è l’incontro inaugurale al quale alle 12 prende parte il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, con l’introduzione del presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Bernard Scholz. Un colloquio, disponibile in streaming sul nostro portale, che sarà una bussola per la settimana di incontri e dibattiti intorno alle domande che la cultura contemporanea tende a rimuovere sul destino dell’uomo, sul senso del dolore e la mancanza di prospettive, cercando sempre un orizzonte di speranza.
Terra Santa e diseguaglianze
Nella prima giornata spicca anche la testimonianza di Hussam Abu Sini, responsabile di Comunione e Liberazione in Terra Santa e lo spettacolo “La sfida di Gerusalemme” del regista Otello Cenci, nel quale il drammaturgo Eric-Emmanuel Schmitt cerca germogli di pace. tra le vie della città santa L’economista Branko Milanovic e il già presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso discuteranno delle crescenti diseguaglianze, prodotte dai sistemi economici nei vari Paesi dopo il Covid. In calendario un focus sulle malattie psichiatriche alla luce dell’esperienza di Franco Basaglia e un dialogo tra enti pubblici e imprese sull’essenzialità dell’acqua.
Un denso programma
Il programma del Meeting prevede in totale 140 convegni con circa 450 relatori italiani e internazionali, di cui 100 provenienti dall’estero. Saranno trasmesse 200 ore di dirette streaming in 7 lingue. Anche quest’anno saranno 3.000 i volontari, 500 nel pre-meeting e 2500 nel corso della manifestazione, il 60 per cento dei quali sotto i 30 anni. Tra loro ci sono anche ragazzi provenienti dal Brasile e dall’Armenia, folta la rappresentanza della Svizzera, della Spagna e del Portogallo. Saranno 16 le mostre allestite, tra queste la vita e le opere di Alcide de Gasperi; la tregua di Natale del 1914 nella Prima Guerra mondiale; la costruzione delle Basiliche del Monte Tabor e del Getsemani. Alcune tra le mostre dell’edizione 2024 del Meeting verranno realizzate in forma itinerante e saranno presentate in varie città italiane fin dal mese di settembre.
Scholz: “Non ci rassegniamo all’indifferenza del mondo”
“Questo Meeting – afferma il presidente della Fondazione Bernand Scholz in un’intervista realizzata dall’ufficio stampa del Meeting – si svolge in un momento storico drammatico, pieno di grandi cambiamenti tecnologici, economici, con grandi incognite imprevedibili, con tanti conflitti anche globali, drammatici, tragici. Con questo Meeting vogliamo insieme scoprire e riscoprire ciò che ci permette di essere protagonisti anche in questi momenti così difficili, di non soccombere, di non rifugiarsi nell’indifferenza e nella rassegnazione”. Per il presidente l’offerta ampia della rassegna è per far “scoprire quanto bene c’è in un mondo che per tanti versi sembra non dare tanto spazio alla speranza, al futuro”. L’invito, richiamando il tema del Meeting, è di “uscire da una certa superficialità, per dire che esiste qualcosa di importante, che è alla portata di ognuno, anche dinanzi ai grandi cambiamenti che stiamo vivendo in economia, nelle scuole, nelle fabbriche, nella politica”.