• 29 Aprile 2024 19:39

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

XXX domenica del tempo Ordinario

Letture: Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52

Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi. Ascoltiamo il Vangelo secondo Marco in questa 30° domenica del tempo ordinario.

Gesu-9-300x223 Coraggio! Alzati ti chiama!In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Ci viene presentato un uomo di nome Bartimeo, non vedente, povero, mendicante. Quando nei Vangeli ci vengono raccontate le guarigioni dei ciechi, oltre al beneficio fisico che immediatamente comprendiamo, si fa sempre riferimento a un significato simbolico, legato al sacramento del battesimo e alla Fede. Infatti i primi cristiani, subito dopo il battesimo, venivano chiamati gli illuminati, nel senso che avevano accolto la luce di Cristo Risorto e ricevuto occhi nuovi.

Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gli occhi non funzionano, ma le orecchie sì. E ancor di più la lingua! Sicuramente ha sentito parlare di questo Rabbì che operava prodigi, e allora tira fuori con tutte le forze il grido della sua preghiera. Sì, perché le nostre preghiere a volte sono formali, troppo educate, forse poco vere. Lui grida la verità della sua sofferenza. Qualche benpensante lo rimprovera e vuole bloccarlo. Ma egli, per niente intimorito dall’opinione pubblica, esprime il suo dolore e grida più forte, riconoscendo in Gesù il figlio di Davide, cioè il Messia atteso, chiedendogli di avere pietà della sua condizione.

Gesu-10 Coraggio! Alzati ti chiama!Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Tra il vocìo e il chiacchiericcio della folla, Gesù sente la voce di Bartimeo. Perché è sempre così: Dio non è sordo al grido del povero, ascolta sempre il dolore e la sofferenza di ogni uomo. E anche se a volte non sembra, interviene, agisce e salva. Mi ha sempre colpito questo particolare del mantello. Nell’Antico Testamento si obbligava a restituire a un povero entro la sera un mantello preso in prestito, perché era la sua sola coperta nelle notti fredde d’inverno. Bartimeo invece getta via il mantello per correre più velocemente da Gesù. È come un volersi liberare delle sicurezze già sperimentate, degli appoggi umani, per fidarsi esclusivamente di Dio.

Coraggio! Àlzati, ti chiama! Una parola molto forte che oggi riconosciamo rivolta a ciascuno di noi. In fondo Bartimeo ci rappresenta. Tutti ci portiamo dentro angoli di peccato, frammenti di buio, situazioni che sembrano vicoli ciechi. Il Signore ci incoraggia e ci invita a non stare seduti, a non rimanere a terra, ma ad alzarci e rispondere prontamente alla sua chiamata.

Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Se questa richiesta Gesù oggi la facesse a me, sinceramente mi domando cosa gli chiederei:

Gesu-11-300x204 Coraggio! Alzati ti chiama!Cosa vuoi che io faccia per te? Riconosco che non è facile fare delle richieste al Signore, con il rischio di essere troppo materiali o superficiali. Bartimeo chiede di vedere nuovamente e Gesù lo guarisce, attribuendo il miracolo alla potenza della fede. Se noi immaginiamo la scena, la prima cosa che il cieco vede appena guarisce è proprio il volto di Cristo: gli occhi nuovi che riceve, adesso vedono gli occhi del Signore. Ed è proprio in questo breve ma intenso incrocio di sguardi, che nasce il sentimento della gratitudine. Per questo diventa discepolo. È significativa l’ironia della penna di Marco che non addolcisce minimamente i difetti degli apostoli, cioè dei discepoli ufficiali, e invece presenta questo mendicante, oggi lo chiameremmo barbone, come il modello del seguace di Gesù.

Lo seguiva lungo la strada. La strada… era stata fino a quel momento il luogo ostile della sua mendicità, adesso diventa la benedizione di un percorso da fare, un cammino bello e vero per seguire il Signore. Un cammino che chiaramente siamo invitati a percorrere anche noi che oggi ascoltiamo con fede questa Parola.

Una santa e serena domenica a tutti!