• 2 Maggio 2024 21:55

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 8,12-17; Sal 67; Lc 13,10-17

Riflessione biblica

Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: Donna, sei liberata dalla tua malattia. Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio” (Lc 13,10-17). Una donna curva, Gesù che osserva, l’ipocrisia che condanna: tre elementi di rilevo per riflettere sulla nostra vita spirituale. gesu-12 La forza per raddrizzarsiLa donna curva: immagine di una persona ripiegata su stessa, schiava di un passato che ha indebolito il senso della propria dignità umana e spirituale, incapace da sola a risollevarsi dal suo stato: “Anche tutti noi un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati” (Ef 2,3-5). Noi incapaci di liberarci dal male, Gesù si avvicina a noi con progressiva misericordia: il suo intervento è breve, la sua parola potente: “Donna, sei liberata dalla tua malattia”, la sua guarigione istantanea: “subito quella si raddrizzò e glorificava Dio”. Nonostante ciò, il testo mostra il progredire dello sguardo misericordioso di Gesù su di noi e sulle nostre miserie: vede il nostro bisogno, ci chiama a conversione per renderci liberi figli di Dio, opera la nostra guarigione interiore, impone su di noi le sue mani perché possiamo camminare sicuri da ogni male: “Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male” (Mt 6,13). L’intervento di Gesù è divinamente sovrano: “il Figlio dell’uomo è signore del sabato” (Mt 12,8) e il suo gesto di salvezza manifesta che il Regno di Dio è in mezzo a noi: “Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio” (Lc 11,20). Ed è per mezzo di Gesù, che “il Padre ci ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce, ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore” (Col 1,12-13). Ed è l’amore che ci guarisce e ci rende liberi e operosi: “la libertà, però, non divenga un pretesto per la carne; mediante l’amore siamo a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,13).

Lettura esistenziale

madre-teresa-300x169 La forza per raddrizzarsi“C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta” (Lc 13, 11). La malattia di cui è afflitta questa donna le consente di guardare solo a terra. Questa donna rappresenta in maniera plastica cosa succede quando ci ripieghiamo su noi stessi e non siamo capaci di guardare oltre i nostri problemi, di guardare accanto a noi e di guardare verso l’alto.

Talvolta diamo ai problemi che attraversano la nostra vita il potere di assorbirci completamente e di soffocarci; quanto ci farebbe bene invece uscire da noi stessi, dimenticare noi stessi per donarci agli altri. A questo proposito desidero riportare integralmente una bellissima preghiera che faceva Madre Teresa di Calcutta e che trovava riscontro nella sua vita:

“Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,

quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia” (S. Teresa di Calcutta)