• 6 Maggio 2024 9:34

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Don Ciro Lo Cicero

XIX domenica del Tempo Ordinario (A)

Letture: 1Re 19,9.11-13; Sal 84; Rm 9,1-5; Mt 14,22-33

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

La pagina del Vangelo di questa domenica ci descrive un’altra prodigiosa manifestazione: il miracolo della tempesta sedata, con cui Gesù dimostra di essere non soltanto il Dio potente, dominatore degli elementi della natura, ma anche l’Amico benevolo che si fa vicino all’uomo in tutti i suoi bisogni.

L’episodio ha come protagonisti gli Apostoli. Gesù ha appena compiuto la moltiplicazione dei pani, congeda la folla, e dice agli Apostoli di andare all’altra sponda, mentre egli si ritira sul monte da solo, a pregare.

Desidero attenzionare soltanto alcuni particolari del racconto:

“La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario” (Mt 14,24). La vita dell’uomo può essere paragonata ad una piccola barca esposta ad ogni genere di pericoli, col rischio di affondare da un momento all’altro. Lo stesso pericolo vale anche per la Chiesa. Anche la Chiesa è scossa dalle onde e rischia di scoraggiarsi, di farsi prendere dal panico, di cominciare a pensare: non ce la faremo mai!

Il Vangelo invece ci dice: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” (Mt 14,27). Gesù è con noi, egli non ci abbandona, non ci lascia e, dunque, se ci fidiamo di lui, anche noi riusciamo a dominare il male.

In lui, dunque, dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia. Se confidiamo nella sua Parola, se non distogliamo mai lo sguardo da lui, anche noi potremo camminare sul mare tempestoso della vita senza affondare. L’uomo che, invece, confida in se stesso o nei soli mezzi umani rischia di non salvarsi. Nessun uomo può salvarsi da solo. Solo Gesù salva.

«Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a Lui, dicendo: “Davvero tu sei Figlio di Dio”!» (Mt 14,32-33). «Quando su quella barca risale Gesù, il clima subito cambia: tutti si sentono uniti nella fede in Lui. Tutti piccoli e impauriti, diventano grandi nel momento in cui si buttano in ginocchio e riconoscono nel loro maestro il Figlio di Dio. Quante volte anche a noi accade lo stesso! Senza Gesù, lontani da Gesù, ci sentiamo impauriti e inadeguati al punto tale da pensare di non potercela fare. Manca la fede! Ma Gesù è sempre con noi, nascosto forse, ma presente e pronto a sostenerci… La fede ci dà la sicurezza della presenza di Gesù sempre accanto, della sua mano che ci afferra per sottrarci al pericolo» (Papa Francesco, Angelus del 10 agosto 2014).

Cari amici, chiediamo in dono da Dio quella fiducia senza limiti che è garanzia del suo aiuto continuo e paterno.

Una buona e santa domenica a tutti.