• 11 Ottobre 2024 13:19

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Diocesi di Patti, riunione del Consiglio Pastorale Diocesano

Nel salone della chiesa “Nostra Signora di Czestochowa” a Rocca di Caprileone si è riunito, sotto la presidenza del  Vescovo della Diocesi di Patti Mons. Guglielmo Giombanco, il Consiglio Pastorale Diocesano, in vista del nuovo anno pastorale. Dopo la preghiera iniziale, il Vescovo, ha presentato la bozza della Lettera Pastorale “Camminiamo secondo lo Spirito” che lui stesso consegnerà in occasione dell’Assemblea Ecclesiale Diocesana, che si terrà il 15 e 16 ottobre, rispettivamente nel “Palauxilium”  a Sant’Agata Militello e nella Concattedrale “Santi Martiri del XX secolo” a Patti. Quest’anno inizierà la terza tappa del Cammino Sinodale, la fase profetica (dopo quelle narrativa e sapienziale), che impegnerà nel discernimento guidato dallo Spirito per assumere alcune decisioni, partendo sempre dall’ascolto e dal dialogo per favorire la crescita di ogni singola comunità. L’icona biblica che farà da guida sarà quella della Pentecoste.

Il Vescovo ha sottolineato come ci dovranno essere alcuni punti fermi, a cominciare dalla “missione nello stile della prossimità”: “Oggi, come presenza ecclesiale, ci troviamo in un contesto umano e sociale che non è più cristiano e pone nuove sfide all’evangelizzazione. Si percepisce il bisogno di uno stile nuovo di essere Chiesa nel nostro tempo e tra la gente, perché oggi l’annuncio del Vangelo e la trasmissione della fede si scontrano con difficoltà sociali e culturali inedite rispetto al passato e in alcuni contesti appaiono anche insormontabili”.

Mons. Giombanco ha, quindi, insistito su due aspetti fondamentali; innanzitutto, “la conversione pastorale con prassi rinnovata”: “Nelle nostre comunità si registra un senso di stanchezza e di sfiducia e a volte si incontrano situazioni che hanno ben poco di testimonianza cristiana. Possiamo anche dire, però, che non tutto è perduto: c’è qualcosa di buono e di bello che rimane e che andrebbe ripreso e rinvigorito, sforzandoci tutti a vivere una vera conversione pastorale”. Per questo, monsignor Guglielmo ha chiesto di porci alcune domande: “In questi anni abbiamo accolto le sfide per una nuova evangelizzazione o ci siamo adagiati alla comoda scelta del “si è fatto sempre così ?” Le strutture parrocchiali o associative o di gruppo favoriscono un annuncio rinnovato ? Abbiamo trovato nuove strade o nuovi metodi di catechesi, di offerte formative alla fede e alla vita cristiana ?”

E poi “il Vangelo nelle case”: “L’impegno missionario ci spinge a portare il Vangelo nei vissuti esistenziali, a muovere le tende dallo spazio sacro per raggiungere ogni uomo e donna nell’ambiente nel quale vivono e in questo ambito ritengo prioritario l’impegno nella famiglie. Nella nostra Chiesa abbiamo la preziosa opportunità dei sussidi con il commento al Vangelo per tutto l’Anno Liturgico: dobbiamo diffonderli maggiormente nelle famiglie”.

Non poteva mancare il riferimento al Giubileo 2025 “un tempo nel quale la comunità cristiana vivrà momenti particolari di preghiera e di ascolto della Parola per celebrare l’evento più grande della storia: l’incarnazione del Figlio di Dio”. Il Vescovo ha evidenziato la necessità di “essere pellegrini di speranza”: “Chiedo alla Caritas di programmare e proporre a livello diocesano iniziative formative e pastorali per vivere l’evento giubilare con maggiore impegno nella testimonianza della carità”.

In diocesi l’Anno Santo sarà ufficialmente aperto il 29 dicembre 2024 nella Basilica Cattedrale, dove sarà poi chiuso il 28 dicembre 2025; le Chiese Giubilari, dove poter realizzare pellegrinaggi parrocchiali  o vicariali, saranno la Basilica Cattedrale di Patti e la Basilica Santuario “Maria Santissima del Tindari”, cui se ne potrebbe aggiungere qualche altra.

Tra le indicazioni per vivere bene l’Anno Giubilare, il Vescovo propone “di ricordare e celebrare la data del proprio battesimo con un pellegrinaggio al luogo della rinascita in Cristo, con la celebrazione del sacramento della Penitenza e la partecipazione all’Eucarestia”, e le opere di misericordia corporale e spirituale “per aprire il cuore a quanti vivono situazioni di sofferenza e portano impresse ferite nelle loro esistenze”.”In tale contesto – ha aggiunto – si incoraggiano visite a famiglie segnate dalla sofferenza e d divisioni interne, assistenza agli ammalati, visite  ai carcerati, agli anziani,  accoglienza ai profughi e agli immigrati, condivisione del cibo con chi non ne ha, cura delle persone anziane che vivono il peso della solitudine. La carità, infatti, diventa visibile nella testimonianza dei segni concreto come Gesù ci ha insegnato”.

L’Ufficio Diocesano del Tempo Libero prevede di realizzare un pellegrinaggio a Roma dal 25 al 28 agosto 2025.

Infine, l’attenzione è stata posta pure sulle feste patronali nell’Anno Giubilare, con la proposta di avviare nei vicariati incontri con i comitati di tali feste e le confraternite affinchè “le feste siano tappe di un pellegrinaggio nella fede all’incontro con Cristo attraverso la devozione alla Vergine Maria e ai santi e un’occasione privilegiata per esprimere la sollecitudine della Chiesa verso i poveri e i bisognosi attraverso offerte significative e anche per dare testimonianza di sobrietà nelle manifestazioni esterne che spesso non hanno nulla a che vedere con la pietà popolare”.

In conclusione, Mons. Giombanco ha ancora una volta esortato i vari uffici diocesani a camminare ed operare in sinergia, evidenziando che è già stato stilato un programma, che sarà inserito nella Lettera Pastorale, delle varie proposte già avanzate e da realizzare nel corso dell’anno pastorale, programma che, ovviamente, potrà essere integrato ed arricchito “perché – ha sottolineato – nulla va lasciato all’improvvisazione ed è fondamentale operare in piena comunione”.