• 3 Maggio 2024 12:01

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e suor Cristiana Scandura

Mercoledì delle Ceneri

Letture: Gl 2,12-18; Sal 50;  2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

Riflessione biblica

“State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro” (Mt 6,1-6.16-18). È quaresima: il Vangelo ci offre un principio generale di condotta e tre opere da praticare: elemosina, preghiera, digiuno. Principio generale: “Non praticate la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro” (Mt 6,1). La quaresima va vissuta come momento di grazia, non per esibizionismo; non per tradizione, ma come conversione del cuore, docilità allo Spirito, per imparare la comunione profonda con Dio. È il tempo propizio “per ritornare al Signore con tutto il cuore” (Is 2,12), lasciarlo agire nel nostro intimo con la forza del suo Spirito Santo, e “fare tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31). Digiuno: “Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti” (Mt 6,16). Non è questione di privarci del cibo, ma di ristabilire in noi il giusto equilibrio interiore, avere il dominio delle passioni e fare dominare la giustizia e l’amore: “Ecco il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo, dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire chi è nudo” (Is 58,6-7). Elemosina: “Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te” (Mt 6,2). L’elemosina è la tenerezza di Dio, “dono prezioso davanti all’Altissimo” (Tob 4,11), “salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita” (Tob 12,9). Viviamo le opere di misericordia corporali e spirituali, ricordandoci che ciò che “abbiamo fatto a uno solo dei nostri fratelli più piccoli, l’abbiamo fatto a Gesù” (Mt 25,40). Preghiera: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti” (Mt 6,5). Non preghiamo con ipocrisia e vanità, per sentirci a posto, ma per essere sempre in comunione con Gesù. E, insieme a Gesù, essere in comunione con il Padre celeste, lodarlo per le meraviglie del suo amore, ringraziarlo per tutti i benefici e perché ci sostenga nel compiere sempre la sua santa volontà.

Lettura esistenziale

“State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 6, 1). Preghiera, digiuno ed elemosina sono i tre pilastri della spiritualità del cristiano. Per vivere la vita di grazia in Cristo o, meglio, per mantenerla sempre operante in noi, occorre pregare con fervore e umiltà il Signore; occorre praticare il digiuno, affinché il corpo impari a collaborare con lo spirito, occorre avere pietà verso il prossimo, aiutandolo con l’elemosina, che è espressone della vita divina in noi. Gesù non dice nulla di nuovo, ma ci insegna a vivere questi tre pilastri in modo autentico, ossia per la gloria di Dio e non per la nostra gloria. Lo Spirito ci invita a pregare, facendo nostri i bisogni di tutti gli uomini; ci invita a digiunare, sacrificando qualcosa dei nostri istinti, per rendere gloria a Dio anche con il nostro corpo, e infine ci esorta ad essere generosi con i nostri fratelli che sono nel bisogno, donando loro con gioia quanto possiamo, senza paura di rimanere privi delle cose necessarie. Imitiamo il Figlio di Dio, che facendosi uomo per noi ha pregato, ha digiunato, ha praticato l’elemosina.