• 27 Luglio 2024 6:55

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione.

Madonna della Lettera, patrona di Messina.

Riflessione biblica

“A Cana di Galilea c’era Maria, invitata con Gesù e gli apostoli “ad una festa di nozze”. Tale indeterminazione ci fa comprendere che “quelle nozze”, oltre ad un senso reale, hanno anche un senso simbolico. È il tempo messianico, in cui abbondano vino, grano, olio: “Le aie si riempiranno di grano e i tini traboccheranno di vino nuovo e di olio. Allora voi riconoscerete che io sono in mezzo a Israele, e che io sono il Signore, vostro Dio, e non ce ne sono altri: mai più vergogna per il mio popolo” (Gl 2,24.27). È venuto Gesù: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!” (Mt 25,6). A queste nozze messianiche c’è Maria, la Madre di Gesù, la figlia di Sion, la vergine prudente e saggia che entra con Gesù alle nozze, a cui tutti i discepoli di Gesù prendono parte. Alle nozze si entra con “le lampade accese” e “la veste bianca”, entrambi segni della nostra fede. madonna-odigitria-300x169 Fate quello che vi diràE tale nostra fede in Gesù è sostenuta da Maria, la Madre di Gesù e la nostra Madre che “ci benedice e vuole essere eterna protezione e difesa” (Lettera ai Messinesi). Molti sono i pericoli e le insidie del male, ma in ogni occasione Maria è “la nostra pronta soccorritrice”, la nostra “odigitria”, cioè la “guida” che ci indica la via della salvezza e della vita. “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”: ascoltare Gesù è una necessità per il cristiano, se vuol conseguire la vita eterna: “In verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24).
Obbedendo alla voce di Maria, seguiremo Gesù, “via, verità e vita” (Gv 14,6) ed egli ci renderà partecipe della sua gloria: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, e l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv 17,24.26).