Il testo è pronto, al punto che ha già cominciato il suo cammino in commissione e domani andrà in scena il primo confronto con i sindacati. Così l’Ars prova a scavalcare il governo sulla riforma del Corpo Forestale.
Il presidente della commissione Affari Istituzionali dell’Ars, il democristiano Ignazio Abbate, ha riportato in vita un vecchio progetto che si era arenato proprio per i dubbi del governo e dell’assessorato alla Funzione Pubblica. «È la riforma – illustra lo stesso Abbate – che equipara gli agenti del Corpo Forestale siciliano alle forze di polizia. Un testo che si allinea a quanto fatto a livello nazionale».
La bozza della riforma è pronta e Abbate la sintetizza così: «Oltre ad aumenti di stipendio per questa delicata categoria, permetterà una migliore gestione del personale e l’avviamento di concorsi che possono portare all’assunzione di 450 nuovi agenti. Visto che tanti sono i posti vacanti in base alla pianta organica».
Gli aumenti non sarebbero di poco conto e in più, soffiano dagli uffici della Regione, la riforma permetterebbe pure un accesso anticipato alla pensione.
Di tutto questo l’assessore all’Ambiente, Giusi Savarino, non è stata informata. Il governo al momento non è stato coinvolto. Anche se Abbate precisa che c’è stata un’audizione preliminare del dirigente del Corpo Forestale, Beppe Battaglia. Il quale però si è limitato a fare un’analisi della situazione attuale del Corpo Forestale, forte di soli 650 agenti e in balìa di una serie di difficoltà operative.
Eppure malgrado il gelo del governo, l’azione parlamentare sta prendendo corpo. Abbate ha ugualmente convocato per domani i segretari di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cobas, Sadirs, Siad Csa e Confintesa. Sa, il presidente della commissione Affari Istituzionali, che i sindacati hanno aperto una stagione conflittuale nei confronti del governo per via del fatto che una riforma parallela e attesissima, quella che riguarda i forestali stagionali e quelli dell’anticendio, si è arenata malgrado i ripetuti annunci dell’anno scorso. E dunque l’iniziativa parlamentare tende anche a riannodare il filo con un fronte di protesta che controlla una platea di circa 16 mila forestali.
Dall’altro lato il governo resta sul suo piano originale. L’assessore Savarino si appresta a pubblicare il bando che metterà in palio 250 posti di agente proprio nel Corpo Forestale siciliano. È un provvedimento ormai in dirittura d’arrivo al quale l’assessore lavora da tempo e che ha ottenuto un cospicuo budget all’interno della Finanziaria approvata alla fine del 2024. Il bando dovrebbe vedere la luce entro qualche settimana in modo da svolgere le selezioni fra la primavera o più probabilmente l’estate. È un iter che l’assessorato sta costruendo puntando sul modello del corso-concorso.
Difficile invece che il governo dia copertura al disegno di legge che equipara il Corpo Forestale a una forza di polizia. Viste anche le difficoltà che Palazzo d’Orleans sta incontrando per trovare le risorse in grado di far ripartire la riforma che aumenterà le giornate di impiego degli stagionali dell’antincendio. Per i quali comunque, e non a caso, non si parla più di stabilizzazione.
(fonte Gazzetta del Sud)