• 9 Maggio 2024 13:31

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Dal 7 al 12 ottobre 2023 si è tenuto a Santa Maria degli Angeli, Assisi, l’Incontro internazionale degli eremi francescani OFM, promosso dalla Commissione Orazione e Devozione dell’Ordine dei Frati Minori.
Hanno partecipato 27 frati in rappresentanza di 21 fraternità (11 dall’Europa, 6 dall’America Latina, 1 dagli USA, 1 dalla Korea, 1 dal Togo e 1 dalla Terra Santa); non solo eremi, ma anche alcune case di preghiera.

La prima giornata di lavoro è stata introdotta da Madre Cristiana Mondonico OSC, che ha meditato sull’invito rivolto a Francesco dal Signore di riparare la sua “casa” e non la sua chiesa: la vita dei frati, i vari discernimenti, devono avere come fine la creazione del “raccoglimento”, secondo Madre Cristiana; una vita in cui cercare il Regno di Dio e la sua giustizia “prima di tutto”, attraverso il “riparare la casa del cuore”. La contemplazione è entrare nella casa del proprio cuore, nella quale c’è una battaglia: vi è qualcuno che la sta distruggendo e qualcuno che la sta riparando.
In seguito, Fr. Paolo Zampollini (Presidente della Commissione Spirito e Orazione dell’OFM) ha invitato i fratelli a pregare sul brano di Marta e Maria (Lc 10, 38-42), aiutando a cogliere il senso della citazione di questo brano nella Regola per gli eremi. Dopo aver visitato l’eremo delle carceri, per fare memoria delle origini della vita eremitica francescana, si è tenuto un incontro con Fr. Darko Tepert OFM, Segretario Generale per la Formazione e gli Studi, Fr. Francisco Gómez Vargas OFM, Segretario Generale per Missioni ed Evangelizzazione, Fr. Daniel Nicolas R. Blanco OFM, Direttore dell’Ufficio Generale Giustizia, Pace e Integrità del Creato, che hanno presentato le attività dei propri uffici, sottolineando come i frati che vivono in eremo possano contribuire ad esse.

Nei giorni successivi le attività sono proseguite tra momenti di ascolto reciproco e tempi di preghiera individuale o comunitaria nei luoghi più cari a San Francesco. Prima dell’arrivo del Ministro generale, Fr. Massimo Fusarelli, i frati, divisi in gruppo di lavoro, hanno riflettuto su alcune domande sottoposte loro dalla Commissione: quale chiamata del Signore rappresenta il vivere in eremo all’interno della chiamata ad essere frate? Come si può mettere al servizio di tutti i fratelli dell’Ordine l’esperienza di vita contemplativa?
La sintesi delle risposte, presentate a Fr. Massimo, ha fatto emergere come il vivere in un eremo sia innanzitutto una risposta alla chiamata di Dio; è emersa anche tantissima ricchezza, vitalità, creatività e varietà di vita negli eremi e nelle case di preghiera. Infine, sono state avanzate alcune proposte al Ministro: replicare ogni tre anni l’incontro dei frati che vivono negli eremi di tutto il mondo; organizzare incontri annuali di due-tre giorni nelle rispettive Conferenze o aree geografiche; favorire una reale conoscenza degli Eremi francescani da parte di tutti i frati dell’Ordine con varie iniziative.

Partendo dalla liturgia del giorno e passando alla lettura di Rb X, del Testamento di Siena e della stessa Rer, il Ministro generale ha donato importanti spunti per proseguire il cammino nei singoli eremi, ma anche su come continuare il percorso di conoscenza e di comunione intrapreso in questo convegno e come metterlo al servizio dell’Ordine. In particolare, ha sottolineato come avere lo “spirito del Signore” sia il cuore del carisma francescano, per cui sono necessari luoghi e spazi, come gli eremi, per far crescere questa “cura del cuore” necessaria. Solo così, ha detto Fr. Massimo, si potrà giungere al cuore della vita francescana, e cioè “fare della nostra vita una lode a Dio, poter dire grazie a Dio perché è l’Altissimo”.

Il 12 ottobre il convegno si è concluso con la celebrazione della messa, presieduta dal Ministro generale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, insieme a tutta la comunità della Porziuncola.
Alcuni frati presenti all’incontro hanno testimoniato la loro gioia e il momento di grazia che hanno vissuto in quei giorni.
Per Fr. Antonello dello Speco di Narni, “la vita negli Eremi e nelle Case di Preghiera è un piccolo e genuino seme profetico. Perché è qualcosa di prezioso, radicato nel carisma e questo darà frutto nel tempo, ridando slancio e speranza a tutti frati. Credo veramente che solo dalla vita degli Eremi, dalla relazione con Dio, possa ripartire in modo umile, nascosto e autentico il risveglio dell’Ordine”.
Secondo Fr. Francesco del Romitorio della Verna “non si è trattato di una semplice descrizione di questi luoghi di grazia, ma di una condivisione di vita, di una fraterna condivisione di quelle intuizioni dello Spirito che aprono il cuore a qualcosa di nuovo e di bello”.
All’incontro non ha potuto partecipare in presenza Fr. Diego, del Romitorio del Getsemani, che era in aeroporto a Tel Aviv durante gli attacchi ad Israele e quindi impossibilitato ad arrivare in Italia. Ha però seguito l’incontro online e, come egli stesso ha commentato, è rimasto edificato e ha ringraziato il Signore per l’incontro, perché ha percepito il fascino di appartenere al Signore in questa “grande famiglia”.

Fr. José Juan ha commentato: “Questi giorni mi hanno fatto crescere e ringraziare il Signore, sia per quello che ho vissuto in assemblea, sia per quello che abbiamo condiviso nel dialogo reciproco. Vivo, dunque, la ricchezza di un cuore riparato, restaurato, grato, che mi dà nuova forza per continuare questo cammino di costante ricerca dello ‘spirito del Signore e della sua santa operazione’ e così, insieme, continuare a incoraggiarci reciprocamente con rinnovato entusiasmo per il dono della nostra vocazione. Senza dubbio è stato un incontro pieno di speranza”.