• 13 Maggio 2024 13:22

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario

Letture: Ef 3,14-21; Sal 33; Lc 12,49-53

Riflessione biblica

“Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,49-53). Due idee diverse sul fuoco sono sottintese in questo brano evangelico: il fuoco come segno di divisione e di lotta e il fuoco segno dello Spirito Santo che opera in noi e ci fa ardere di quell’amore divino che trasforma il mondo. Fuoco di divisione: Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione” (Lc 12,49-51). Simeone l’aveva già predetto:Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Lc 2,34-35). espirito-santo--300x158 Fuoco che fortificaMa il problema non è Gesù: “Egli è la nostra pace” (Ef 2,14), il problema siamo noi: come accogliamo Gesù nella nostra vita personale e in quella comunitaria. Per questo è stato detto “Viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile” (Lc 3,16-17). Ci purifica Gesù con il fuoco del suo amore infinito: egli è pace per noi, se un “fuoco di amore” si accende nel nostro cuore e “non viviamo più per noi stessi, ma per colui che è morto e risorto per noi” (2Cor 5,15), se ci lasciamo trasformare dal suo Spirito, fuoco divino sceso a Pentecoste sui discepoli di Gesù (At 2,2-4), per divenire nuove creature (2Cor 5,17), produrre “il frutto dell’amore” (Gal 5,22) ed “essere testimoni di lui fino ai confini della terra” (1,8). Ed è proprio nel battesimo che abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, fuoco che arde nel nostro cuore e ci purifica nell’interno. Lasciamoci investire dall’azione dello Spirito Santo, per purificare i nostri cuori, per non produrre “le opere della carne”, alimentate dal nostro egoismo: “Sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio” (Gal 5,19-21). Ma guidati dall’amore, non viviamo più secondo la carne, ma secondo lo Spirito, perché “la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace” (Rom 8,5-6). E tutto ciò è opera della misericordia infinita del Padre: “lui ci conceda di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito e, radicati e fondati nella carità, di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siamo ricolmi di tutta la pienezza di Dio.”

Lettura esistenziale

fuoco-dello-Spirito-300x169 Fuoco che fortifica“Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12 49). Gesù è venuto a portare il fuoco sulla terra, un fuoco che consuma, che divora, che illumina, che riscalda, che spezza i finti legami. Talvolta si è abituati a vivere una fede senza sussulti, senza emozioni, mentre dimentichiamo che la nostra appartenenza a Cristo nasce da un incontro che ci ha cambiato la vita. Un incontro pieno d’amore nel quale la Persona di Gesù ci ha affascinato e attratto. Lasciamolo dunque divampare questo fuoco e diventeremo come una torcia che illumina chi ci sta accanto. Ma affinché questo fuoco arda sempre nel nostro cuore, occorre che lo alimentiamo con la Parola di Dio, i Sacramenti, la preghiera vissuta come un colloquio intimo e costante con Dio, l’offerta generosa della nostra vita. Gesù non è venuto a spegnere ma ad accendere. È venuto a liberare i grandi desideri di bene che ognuno si porta dentro, e a dargli la possibilità di realizzarsi. La pace che Egli ci dona è però completamente diversa da quella che tante volte noi cerchiamo e che pensiamo di raggiungere allontanando da noi le fatiche e le lotte necessarie per diventare cristiani adulti. La pace di Cristo non esclude le tribolazioni, la lotta, le sofferenze da affrontare, le incomprensioni da superare. La vita del cristiano è dinamica, viva, coinvolge tutto: volontà, cuore, sentimenti, fantasia, per metterli al servizio del Vangelo.