Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
San Barnaba
Letture: At 11,21-26;13,1-3; Sal 97; Mt 10,7-13
Riflessione biblica
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,7-13). Due verbi: ricevere, dare; un solo avverbio di modo: gratuitamente. Abbiamo ricevuto il Vangelo, il Vangelo dobbiamo dare: la buona notizia che Dio ci ama, che Gesù “ci ha amato e ha dato se stesso per noi” (Gal 2,20), che ci ha donato “lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce” (Gv 14,17). Gratuitamente: l’apostolo è testimone di gratuità, virtù difficile nel nostro mondo dominato dal denaro e dagli interessi; la gratuità è virtù che si ispira alla “grazia”, con cui Dio ci circonda di amore e di misericordia. Dalla grazia, sorgente di verità e di amore, deve sgorgare lo “stile degli apostoli”: povero, essenziale, fiducioso. Stile povero: “Ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13). Non sono i mezzi che cambiano il cuore degli uomini, ma l’atteggiamento di semplicità e di dedizione ai poveri e bisognosi di aiuto. Stile essenziale: “Non siate pigri nel fare il bene, siate ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Rom 12,11-12). Per questo, deve essere radicale nel parlare, annunciando il Regno di Dio senza compromessi; semplice nell’agire, seguendo Gesù in maniera libera e decisa a portare la croce con lui; chiaro nell’orientamento di vita, facendo tutto con purezza di cuore. Fiducioso: “Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete” (Mt 6,25). Il Dio che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo provvederà per i suoi testimoni; ma anche i fedeli, che ricevono il loro saluto benedicente e carico di grazia, provvederanno loro il necessario per vivere e svolgere il loro ministero: “Il Signore ha disposto che quelli che annunciano il Vangelo vivano del Vangelo” (1Cor 9,14; Lc 10,8).
Lettura esistenziale
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10, 8). L’esperienza dell’amore generoso di Dio ci sfida e ci libera per adottare lo stesso atteggiamento verso i nostri fratelli e le nostre sorelle: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10, 8). Lo sperimentiamo in particolare nell’Eucaristia, quando il Figlio di Dio, nella frazione del pane, unisce la dimensione verticale del suo dono divino con quella orizzontale del nostro servizio ai fratelli e alle sorelle. La grazia di Cristo ci aiuta a scoprire in noi stessi un anelito umano alla solidarietà e una fondamentale vocazione all’amore. La sua grazia perfeziona, rafforza ed eleva questa vocazione e ci consente di servire gli altri senza aspettarci alcuna ricompensa, soddisfazione o compenso. Qui vediamo qualcosa della grandezza della vocazione umana a servire gli altri con la stessa libertà e generosità che caratterizzano Dio. Il cristiano è chiamato ad essere strumento visibile dell’amore di Dio nel mondo. Il poco che possiamo riuscire a fare per alleviare i bisogni umani, è come il buon seme che cresce e germoglia e produce molti frutti, divenendo segno della presenza e dell’amore di Cristo. Se ci proponiamo di fare cose grandi, forse i nostri propositi non saranno mai attuati, ma se ci proponiamo di portare, ogni giorno, anche soltanto un raggio di sole nella vita di una persona, con l’aiuto di Dio, potremo realizzarlo.