• 7 Maggio 2024 15:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Beato Giovanni Duns Scot

Letture: Sap 1,1-7; Sal 138; Lc 17,1-6

Riflessione biblica

“State attenti a voi stessi!” (Lc 17,1-6). Parola di saggezza, carica di responsabilità personale: implica attenzione, concentrazione, obbedienza. Il saggio Socrate, ispirato dalla divinità di Delfi, era solito dire a se stesso e agli altri: “Conosci te stesso”. È l’inizio di una condotta appropriata di vita, che cerca di valutare le proprie capacità di bene e di male, di potenzialità e di fragilità. Ma la conoscenza non basta: bisogna vigilare su stessi: “chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere” (1Cor 10,12) e sulla propria condotta, per avanzare nel bene e portare frutti di vita eterna per se stessi e i fratelli. spirito-e-vita Il dono del perdonoNon siamo soli, ma operiamo nella forza dello Spirito: “Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna” (Gal 6,7-8). Tale vigilanza, sostenuta dallo Spirito, implica una fede sincera, forte ed operosa. Fede sincera: che si affida a Dio e sa che “la carità nasce da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera” (1Tim 1,5). Fede forte, che non si affida alle proprie capacità, ma alla potenza di Dio: “Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore” (Sal 27,14). Fede operosa nella carità (Gal 5,6): “Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo” (Gal 6,9). In base a tale fede, evitiamo ogni scandalo: “Se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto!” (Rom 14,15). Se la nostra fede si fonda sull’amore misericordioso di Dio: “Egli perdona tutte le nostre colpe, guarisce tutte le nostre infermità” (Sal 103,3), perdoniamoci sempre a vicenda:perdono-300x173 Il dono del perdono “Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati” (Sir 28,2), ma soprattutto per essere come il nostro Padre celeste (Mt 6, 14-15) e seguendo l’esempio di Gesù: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Una fede sincera, forte ed operosa nella carità, lascia operare nel suo cuore lo Spirito di Dio, usando misericordia verso i fratelli: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,30-32).

Lettura esistenziale

misericordia-300x188 Il dono del perdono“Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà perdonagli” (Lc 17, 3). È fondamentale, nella vita del cristiano, essere consapevoli del fatto che abbiamo tutti continuo bisogno della misericordia di Dio. Non presumiamo affatto di essere perfetti e che la nostra vita sia senza peccato. Davide stesso confessa: “Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi” (Sal 50,5).

Chi per abitudine trascura le proprie colpe, benché siano grandi, e si preoccupa, invece, di ricercare e di sindacare con asprezza quelle degli altri, perde di vista la propria correzione.

Nella bellissima Lettera ad un Ministro, S. Francesco scrive: “In questo voglio conoscere se tu ami il Signore e ami me servo suo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se non chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordia. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attirarlo al Signore; e abbi sempre misericordia di tali fratelli” (FF 235).

perdono-300x169 Il dono del perdonoIl perdono non è un’emozione, ma una decisione. Esso non nasce come evento improvviso, ma come un percorso che ha vari passaggi; primo: la correzione del fratello, essa ci permette di riallacciare la relazione e di non chiuderci in un silenzio ostile.

Se il fratello ti ascolta lo avrai guadagnato (cfr Mt, 18, 15). Se invece non ti ascolta, ecco gli altri passi da fare: avvalersi della collaborazione di una o due persone, infine parlarne alla Comunità. Se ancora il fratello non ascolta sia per te come un pagano o un pubblicano (Mt 18, 17), che non significa escluderlo, ma affidarlo alla misericordia di Dio. Comportandoci con lui come fa Gesù, che siede a mensa con i pubblicani e i peccatori per annunciare la bella notizia della tenerezza di un Dio che, come una madre, attende sempre il ritorno dei suoi figli.