di Rachele Gerace – Amore universale, valore della persona, libero arbitrio: nel vocabolario dei giovani c’è posto per ridefinire concetti fondamentali costruendo così un linguaggio che sia accessibile e inclusivo, ma soprattutto che tenga conto del pensiero critico, prerogativa esclusiva dell’essere umano.
In una società “veloce”, fatta di algoritmi, tornare a comunicare condividendo punti di vista differenti diventa fondamentale per i giovani protagonisti dell’oggi e non importa quale canale comunicativo si scelga purché sia universale, come la musica: è quanto afferma il vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di Teologia e ideatore della “Pop Theology”.
Ad accoglierlo in un Palacultura gremito, studentesse e studenti dell’università e delle scuole superiori della città e della provincia in occasione dell’evento conclusivo del service “Volevano cucire le mie ferite con dei punti di vista” promosso dai Lions Club del Distretto 108 YB. Il progetto itinerante coordinato dall’avvocato Francesco Russo, delegato distrettuale e socio del Lions Club Messina Ionio, nel corso dell’anno ha dato la possibilità ai giovani messinesi di confrontarsi con esperti su temi di grande attualità in maniera critica e propositiva, con la consapevolezza che «tutti abbiamo bisogno di camminare l’uno a fianco dell’altro, incrociando e facendo tesoro delle storie personali ascoltate lungo il cammino», ha detto Russo.