Inizia a Palermo il processo diocesano per la canonizzazione di P. Matteo (Gregorio) La Grua, frate minore conventuale, il quale sarà all’attenzione di un apposito Tribunale diocesano che esaminerà, secondo canoni e precise procedure ecclesiastiche, la vita, le virtù eroiche, la fama e i segni di santità della suddetta figura del religioso.
La Sessione di apertura ufficiale del Processo diocesano, che sarà presieduta da S. Ecc. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, si terrà lunedì 3 marzo p.v. alle ore 12, presso la Sala Lavitrano del Palazzo Arcivescovile di Palermo.
Durante la Sessione presteranno giuramento i componenti del Tribunale Ecclesiastico diocesano e la Vicepostulatrice la professoressa Maria Lo Presti.
P. Matteo La Grua, figlio di Vincenzo e Anna Sottile, è nato a Castelbuono il 15 febbraio 1914. Entra nel Seminario dei Frati Minori Conventuali di Montevago (Agrigento) il 28 ottobre 1926, ha compiuto gli studi ginnasiali. Ha emesso i voti temporanei nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali il 4 ottobre 1930 ed i voti solenni a Roma, presso il Collegio Serafico, il 19 marzo 1935. Compiuti gli studi liceali e filosofici a Palermo e gli studi teologici a Roma alla Pontificia Facoltà di S. Bonaventura, si è laureato in S. Teologia nel 1940. Ha ricevuto l’Ordinazione sacerdotale a Roma il 25 luglio 1937.
Uomo di grandissima cultura ha insegnato teologia nel Collegio dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali a Palermo dal 1939 al 1952, e nel Seminario Arcivescovile e Convitto Ecclesiastico dal 1960 al 1965. È stato Ministro provinciale della Sicilia dal 1952 al 1958, Vicario episcopale e Presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano dal 1952.
Il 10 ottobre 1975, S. Em. il Cardinale Salvatore Pappalardo gli affidò il mandato di guidare il popolo dei carismatici di Palermo e da quello stesso anno, servì il Gruppo Maria del Rinnovamento nello Spirito presso la Chiesa del S. Cuore della Noce movimento di preghiera nato nel ‘67 in seno alla Chiesa cattolica e fiorente a Palermo dal ’75. È stato il fondatore del Centro “Gesù Liberatore” e dell’omonima Fondazione al Fondo Margifaraci a Palermo.
Da quell’anno fino al giorno del suo decesso, avvenuto il 15 gennaio 2012, alla veneranda età di 97 anni, P. Matteo si è letteralmente speso per il popolo di Dio accogliendo tutti coloro che, malati nel corpo o nello spirito, bussavano alla porta del cortile di via Ruggerone da Palermo – uno degli accessi al convento, proprio sul retro della chiesa Sacro Cuore di Gesù, alla Noce – dove ivi dimorava, divenendo punto di riferimento fondamentale e meta di speranza per gente proveniente da ogni parte della città di Palermo, della Sicilia, da diverse parti d’Italia e anche dall’estero. Padre La Grua ha sempre aperto la sua porta a tutti, dalla duchessa di Aosta e ad alcuni Reali d’Europa, in segreta visita, all’ultimo dei poveri del quartiere, persone con problemi di ordine fisico, che si accostavano alle preghiere di guarigione, ma anche con mali spirituali, bisognosi di un consiglio.
Ogni giorno, ininterrottamente, per ben 37 anni una lunga fila fedeli ha continuato a bussare incessantemente alla porta della piccola segreteria, chiedendo un sostegno, una preghiera o un colloquio con il sacerdote che, nonostante la veneranda età, non ha mai lasciato inascoltate le voci e le loro richieste di aiuto, asserendo che «i bisogni della gente non vanno mai in pensione. Di conseguenza, nemmeno i sacerdoti».
P. Matteo è stato riconosciuto come uno tra i più importanti esorcisti italiani del XX secolo.